Visione imprenditoriale, lungimiranza, capacità di mettersi in gioco, conoscenza del territorio e dei bisogni della comunità locale. Sono queste le prerogative che hanno permesso a Francesco Altamore di inaugurare lo scorso dicembre il Centro PrivatAssistenza di Latina (Lazio), insieme alla moglie, Paola Ragagnin.
Un’attività che oggi, a distanza di pochi mesi, si distingue per l’offerta qualificata di servizi assistenziali a domicilio, resa possibile grazie al programma di affiliazione con PrivatAssistenza.
Scopriamo in questa intervista a Francesco Altamore perché si sono orientati verso questo settore, il tipo di supporto e affiancamento assicurato da PrivatAssistenza e i vantaggi di aprire un centro nell’ambito dell’assistenza a domicilio avvalendosi di un network solido e qualificato.
Francesco, cosa vi ha spinti a puntare sull'assistenza a domicilio?
Quando frequentavo l’università, un giorno un professore disse in aula: “Se non siete in grado di anticipare i tempi siete aziendalmente morti”. Questa frase mi è rimasta impressa e ha condizionato il mio modo di vedere le cose. Guardando con questi occhi la quotidiana evoluzione del Paese, non si può non cogliere come la popolazione stia diventando sempre più anziana, con un’aspettativa di vita maggiore rispetto al passato. Questo, giocoforza, si traduce in un crescente bisogno di servizi assistenziali per una fetta di popolazione in aumento.
In mancanza di esperienze pregresse nel ramo – io mi occupavo di marketing e PR per un’azienda automobilistica, mentre mia moglie lavorava nel settore delle risorse umane – e non avendo la presunzione di entrare impreparati in un ambito così delicato, abbiamo deciso di ricercare un partner in franchising che ci trasmettesse il suo prezioso know-how. Tra tutti abbiamo scelto PrivatAssistenza, secondo noi la realtà migliore, quella con un’esperienza trentennale e con un progetto di affiliazione serio e affidabile.
Quali sono state le principali difficoltà incontrate e le soddisfazioni ottenute finora?
Come tutti i centri alle prime armi, anche noi non sapevamo bene come muoverci e come relazionarci con i clienti e gli operatori, senza contare il fatto che iniziare l’attività in un periodo di grande crisi non ha reso la vita facile. All’inizio, secondo noi, il problema principale è stato studiare bene il tessuto sociale e capire come inserirsi come nuova figura assistenziale. Ogni città, infatti, ha le sue “regole”, il suo modo di vivere: prima lo si capisce, prima arrivano le soddisfazioni… come la figlia di un assistito che ci abbraccia e ci ringrazia per il lavoro svolto con il suo familiare, un’emozione che non ha prezzo.
Che tipo di supporto avete ricevuto da PrivatAssistenza nell'avviare il centro?
L’idea di entrare in PrivatAssistenza si è basata sulla serietà e affidabilità del programma di affiliazione offerto. Questa scelta è stata ampiamente ripagata in fase di apertura del nostro Centro di Latina. Come tutti gli affiliati, abbiamo seguito un importante corso pre-apertura che illustra a 360 gradi il mondo dell’assistenza, come affrontarlo e come entrarci da protagonista, approfondendo temi giuridici, contrattuali, assicurativi, gestionali, ma anche le esperienze di centri già avviati.
Il supporto è proseguito anche nella fase pratica di scelta del locale, allestimento delle insegne, redazione dei moduli contrattuali e ogni ulteriore piccolo particolare che fa la differenza tra una società seria e organizzata e una realtà improvvisata. Un altro aspetto positivo è la totale disponibilità e cortesia degli operatori della sede di Reggio Emilia, sempre pronti ad aiutarci e consigliarci nel migliore dei modi.
Quali sono i servizi su cui avete deciso di puntare e perché?
Il nostro Centro di Latina, nei pochi mesi di esperienza maturata, ha deciso di puntare tutto sull’assistenza qualificata. Analizzando il territorio, infatti, abbiamo appurato che spesso l’opinione pubblica della zona associa il servizio badanti, comunque molto richiesto, a tipologie di collaborazione che tendono ad aggirare quanto stabilito dai contratti di lavoro. Non volendo essere in alcun modo equiparati al mondo del lavoro irregolare e, al contrario, avendo l’obiettivo di distinguerci nettamente, abbiamo deciso di puntare su servizi domiciliari differenti, erogati da figure qualificate come OSS (Operatore Socio-Sanitario), fisioterapisti, podologi, psicologi, nutrizionisti e medici. Una scelta che ad oggi ci sta premiando perché riusciamo a svolgere un lavoro di qualità con il riconoscimento da parte dei clienti.
Che tipo di sostegno viene richiesto con maggiore frequenza nella vostra zona?
Le richieste assistenziali riguardano per lo più situazioni post operatorie o post degenza, la cura di persone con patologie croniche che limitano molto lo svolgimento delle attività quotidiane e l’assistenza a malati terminali che vogliono spegnersi serenamente accanto ai loro affetti.
A volte il nostro aiuto si concretizza anche in un’attività di consulenza sulle modalità di accesso a quelle forme di sostegno economico che aiutano le famiglie a usufruire di servizi assistenziali per i loro familiari.
Quali progetti avete per il futuro?
Abbiamo aperto il nostro centro a metà dicembre 2022, quindi siamo ancora dei neonati che stanno osservando il mondo per la prima volta, ma forse proprio per questo abbiamo solo grandi sogni per il futuro.
Un primo possibile passo potrebbe essere quello di affiancare al nostro centro PrivatAssistenza un centro diurno per anziani con patologie non gravi ma debilitanti, come l'Alzheimer o la demenza. La possibilità di occupare queste persone con attività di stimolazione logico-verbale-cognitiva, dando respiro ai familiari, potrebbe essere un valido supporto assistenziale nella città di Latina.
Il tempo e le esperienze che andremo ad acquisire sicuramente ci offriranno ulteriori spunti per il futuro, anche perché il mondo assistenziale offre innumerevoli possibilità e, soprattutto, come insegnava il professore universitario… bisogna anticipare i tempi per proseguire con successo la propria attività.
Dal racconto di Francesco Altamore risulta evidente come aprire un’attività nel settore dell’assistenza domiciliare rappresenti una grande opportunità professionale che, in forza del supporto di un partner prestigioso e consolidato, ha tutte le carte in regola per diventare un’impresa di successo.