Abbattimento delle barriere architettoniche: quali sono le agevolazioni disponibili?

22 maggio 2023 Attualità
abbattimento barriere architettoniche

La mancanza dell’ascensore in un condominio o in un palazzo, una ripida scala, un corridoio angusto o una porta troppo stretta possono diventare ostacoli insormontabili per disabili, malati e anziani con difficoltà motorie. Si parla in tutti questi casi di barriere architettoniche, ovvero di elementi costruiti dall’uomo che rendono impossibili o gravosi gli spostamenti all’interno e nei pressi degli edifici, così come gli accessi a determinati servizi. 

Per evitare che questi ostacoli siano fonte di disagio e per agevolare la mobilità delle persone con problemi motori, la normativa italiana ha previsto una serie di leggi per individuare e abbattere le barriere architettoniche, sia in ambito pubblico che privato. In questo articolo, in particolare, vedremo quali sono le agevolazioni previste per eliminare questi ostacoli nelle abitazioni, chi ne ha diritto e quali interventi si possono effettuare. 
 

Cosa sono le barriere architettoniche e quali interventi servono per eliminarle

In Italia, la normativa che disciplina la materia delle barriere architettoniche è la Legge 13/1989, in cui sono definiti i termini e le modalità con le quali deve essere garantita l’accessibilità agli ambienti negli edifici privati, compresi quelli “di edilizia residenziale pubblica, sovvenzionata ed agevolata”, in forza del principio fondamentale di dignità sociale e uguaglianza sancito dall’art. 3 della Costituzione

La stessa legge, inoltre, prevede contributi a fondo perduto per l’abbattimento delle barriere architettoniche negli edifici già esistenti, destinati a chi ha limitazioni che causano problemi alla mobilità. La domanda per accedervi deve riguardare i lavori ancora da eseguire e va presentata entro il 1° marzo di ogni anno al Comune di residenza. 

Gli aspetti tecnici e attuativi del provvedimento sono precisati dal successivo D.M. 236/89, in base al quale sono considerate barriere architettoniche:

  • “gli ostacoli fisici che sono fonte di disagio per la mobilità di chiunque ed in particolare di coloro che, per qualsiasi causa, hanno una capacità motoria  ridotta o impedita in forma permanente o temporanea”;
  • “gli ostacoli che limitano o impediscono a chiunque la comoda e sicura utilizzazione di parti, attrezzature o componenti”;
  • “la mancanza di accorgimenti e segnalazioni che permettono l'orientamento e la riconoscibilità dei luoghi e delle fonti di pericolo per chiunque e in particolare per i non vedenti, per gli ipovedenti e per i sordi”.

Gli esempi di barriere architettoniche, pertanto, sono numerosi: marciapiedi, passaggi stretti, pendenze, sottopassi, scale e gradini impediscono o limitano la possibilità di muoversi a chi ha problemi di mobilità, così come l’opportunità di accedere a spazi e luoghi liberamente. 

Alcuni esempi di interventi che permettono di eliminare o superare le barriere architettoniche sono:

  • rimozione di scalini, porte, dislivelli, tramezzi e altri ostacoli edilizi;
  • costruzione di rampe e scivoli;
  • installazione di ascensori, montacarichi, montascale o elevatori esterni;
  • adeguamento dei servizi igienici;
  • creazione di parcheggi riservati;
  • lavori di sistemazione degli impianti elettrici e dei citofoni, che devono essere posizionati alla giusta altezza;
  • utilizzo di tecnologie e automazioni avanzate (robotica e domotica).

Per ciascuno di questi interventi il decreto precisa le misure e i parametri tecnici da rispettare, come ad esempio le dimensioni minime delle porte, le caratteristiche delle scale, la pendenza e la larghezza delle rampe

Per l'installazione degli ascensori, oltre alla grandezza, sono richiesti specifici requisiti tecnici, come:

  • i tempi di chiusura e apertura delle porte scorrevoli automatiche;
  • l’altezza della bottoniera, che deve essere compresa fra i 110 e i 140 cm;
  • l’utilizzo del braille e del rilievo per i numeri della bottoniera;
  • l’altezza del campanello d’allarme e del citofono, che deve essere a 110-130 cm;
  • la presenza di luci di emergenza con un’autonomia di almeno 3 ore.

Tutti questi parametri valgono sia per le nuove costruzioni sia per gli edifici esistenti, che andranno ristrutturati nel rispetto della normativa per eliminare e superare le barriere architettoniche. 

Per quanto riguarda i condomini, inoltre, il legislatore ha fissato nuove regole con la Legge 220/2012, che ha modificato in parte la Legge 13/1989 incrementando le maggioranze assembleari per la delibera degli interventi che hanno lo scopo di abbattere queste barriere.
 

Quali sono le agevolazioni fiscali per abbattere le barriere architettoniche? 

Oltre ai contributi a fondo perduto previsti dalla Legge 13/1989, il legislatore ha introdotto la possibilità di usufruire di agevolazioni fiscali per abbattere le barriere architettoniche. Gli importi riconosciuti si calcolano in base al totale della spesa sostenuta per rimuovere l’ostacolo. 

Vediamo quali sono le possibilità previste attualmente.
 

Bonus barriere architettoniche 50% 

Si tratta di una detrazione Irpef del 50% che riguarda gli interventi di ristrutturazione edilizia entro un massimo di spesa di 96.000 euro. Prorogata fino al 31 dicembre 2024, dall’anno successivo la detrazione scenderà al 36%, da calcolare su una spesa massima di 48.000 euro. 

Rientrano in questa categoria gli interventi effettuati per eliminare le barriere architettoniche (elevatori esterni, ascensori e montacarichi) e i lavori eseguiti per realizzare strumenti idonei a favorire la mobilità interna ed esterna attraverso la comunicazione, la robotica e la tecnologia. 

Non è compreso, invece, l’acquisto di strumenti o beni mobili (telefoni a viva voce, schermi a tocco, computer, tastiere espanse), per i quali è ammessa la detrazione del 19% prevista come agevolazione fiscale per i disabili.
 

Bonus barriere architettoniche 75%

Questa agevolazione è riferita all’abbattimento delle barriere architettoniche in edifici già esistenti e all’installazione di impianti di automazione idonei a rimuovere gli ostacoli. Prevede una detrazione d’imposta del 75%

Inizialmente introdotto per le spese sostenute nel 2022, l’incentivo è stato prorogato fino al 31 dicembre 2025 dalla Legge di Bilancio 2023 ed è valido per tutti i lavori effettuati da privati cittadini, enti pubblici, imprese, società e associazioni di professioni. La detrazione va calcolata su un importo complessivo variabile a seconda della tipologia di edificio (unifamiliare, plurifamiliare o con più unità immobiliari) in cui sono eseguiti gli interventi.

La misura comprende anche le spese relative allo smaltimento e alla bonifica dei materiali in caso di sostituzione dell’impianto.
 

Superbonus

Il Superbonus si applica agli interventi “trainati” finalizzati alla rimozione delle barriere architettoniche per favorire la mobilità interna ed esterna all’abitazione alle persone con disabilità grave. I lavori devono essere eseguiti congiuntamente a quelli “trainanti” per l’efficientamento energetico (come l’isolamento termico) o antisismici per i quali si usufruisce del Superbonus. 

Per beneficiare di tutti questi incentivi e avere maggiori informazioni è possibile consultare il sito dell’Agenzia delle Entrate che illustra le diverse tipologie di agevolazioni e le modalità di accesso.  

Ricordiamo inoltre che per l’acquisto di mezzi necessari all’accompagnamento, alla deambulazione e al sollevamento delle persone con disabilità (servoscala, piattaforme) nonché per i lavori dipendenti da contratti di appalto aventi ad oggetto la realizzazione delle opere per il superamento o l’eliminazione delle barriere architettoniche si applica l’IVA al 4%
 

I servizi di assistenza a domicilio per aiutare chi ha difficoltà motorie

Oltre agli interventi di abbattimento delle barriere architettoniche, che sono fondamentali per agevolare la mobilità, le persone non autosufficienti, anziane o con difficoltà motorie potrebbero avere bisogno di un supporto quotidiano da parte di una figura qualificata. Risponde a questa necessità PrivatAssistenza, la prima rete nazionale di assistenza a domicilio professionale, attiva dal 1993. In particolare, grazie al servizio badante e al servizio di assistenza domiciliare, è possibile contare su un sostegno qualificato che affianchi la persona durante la vestizione, la cura dell’igiene e i pasti, ad esempio. 

Oltre a questo, PrivatAssistenza può aiutare le famiglie ad allestire la casa al fine di renderla più sicura per un anziano, attraverso una serie di interventi mirati, atti soprattutto a prevenire gli incidenti domestici. 

Vuoi conoscere questa opportunità e gli altri servizi di PrivatAssistenza? Contatta il centro più vicino a te. 



Crediti immagine di copertina: sasirin pamai/Shutterstock.com

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