Le piaghe da decubito sono lesioni della pelle che interessano frequentemente le persone costrette a una prolungata immobilità, come i malati e gli anziani allettati, in sedia a rotelle o con limitazioni motorie, sia ricoverati in ospedale e nelle RSA (residenze sanitarie assistenziali) che assistiti a domicilio.
L'alimentazione è uno dei fattori più importanti nel trattamento di questa problematica, perché mangiare in modo adeguato contribuisce a velocizzare la guarigione. Per questo motivo, nell'ambito del percorso di cura delle piaghe da decubito è fondamentale assicurare al paziente una dieta sana attraverso il coinvolgimento di professionisti specializzati in nutrizione e di operatori per l'assistenza, come badanti, OSS (Operatori Socio-Sanitari) e infermieri.
In questo articolo illustreremo perché l'alimentazione è essenziale nella gestione delle piaghe da decubito, quali sono i nutrienti e i cibi che favoriscono la cicatrizzazione delle ferite e quando può essere opportuno fare ricorso agli integratori.
Approfondiremo anche gli accorgimenti che chi assiste una persona con piaghe da decubito può adottare per aiutarla a mangiare in modo più equilibrato e a guarire più in fretta.
Cosa sono le piaghe da decubito?
Le piaghe da decubito, chiamate anche ulcere da decubito o lesioni da pressione, sono lesioni della pelle e dei tessuti sottostanti che si formano in alcune parti del corpo soggette a pressione prolungata.
Questa problematica è comune nelle persone costrette a lunghe permanenze a letto, in posizione seduta o su una sedia a rotelle o impossibilitate a muoversi a causa di una malattia.
Le lesioni da decubito compaiono più spesso nelle aree del corpo utilizzate come punti di appoggio, ovvero osso sacro e ossa del bacino, gomiti, talloni, caviglie, spalle, schiena e nuca, e sono in genere localizzate in prossimità delle sporgenze ossee. La compressione della pelle in queste zone determina una riduzione del flusso sanguigno, che a lungo andare può avere come conseguenza la formazione di piaghe, la morte dei tessuti e lo sviluppo di fenomeni infiammatori nell'organismo.
È fondamentale intervenire tempestivamente in presenza di lesioni da decubito, che se non trattate in modo mirato possono causare infezioni anche serie.
Il ruolo dell’alimentazione nel trattamento delle piaghe da decubito
L'alimentazione riveste un'importanza cruciale sia per prevenire sia per curare le piaghe da decubito.
È essenziale mangiare in modo equilibrato e completo non solo perché, come vedremo in seguito, la presenza di ulcere determina un aumentato fabbisogno di calorie e di alcuni nutrienti, ma anche per evitare la malnutrizione. Questa condizione, che comporta gravi alterazioni delle funzioni dell'organismo dovute a un apporto di energia e sostanze nutritive insufficiente rispetto al proprio fabbisogno, può infatti non solo favorire la comparsa di lesioni da pressione, ma anche ostacolare la guarigione delle ferite. Tra i campanelli d'allarme che possono segnalare uno stato di malnutrizione ci sono un calo di peso involontario e consistente (il 5% del proprio peso abituale in un mese, il 10% nell'arco di 6 mesi), debolezza e diminuzione della forza muscolare.
Perché mangiare in modo inadeguato rallenta la guarigione
Un'alimentazione non adeguata alle proprie necessità indebolisce il sistema immunitario, aumenta il pericolo di infezioni e ritarda la cicatrizzazione delle lesioni: comporta, dunque, tempi di recupero più lunghi e può far sì che le piaghe da decubito si cronicizzino, impedendone una guarigione definitiva. Il rischio è particolarmente elevato nelle persone anziane: l'età avanzata, infatti, è frequentemente associata a malnutrizione e a carenza di alcuni nutrienti, come le proteine e la vitamina C, e rappresenta per questo uno dei fattori che predispongono alle piaghe da decubito e che ne rendono più difficile il trattamento.
In questo quadro, la terapia nutrizionale deve essere parte integrante della gestione delle ulcere da decubito, insieme agli ausili per ridurre la pressione, come materassi e cuscini, e alle medicazioni nelle zone interessate dalle lesioni.
La dieta per chi soffre di piaghe da decubito
Sviluppare un piano assistenziale nutrizionale individualizzato è molto importante per trattare le piaghe da decubito, in particolare per i pazienti malnutriti o a rischio malnutrizione, perché un cattivo stato nutrizionale può rallentare la guarigione. Lo sottolineano le “Linee guida per la prevenzione e il trattamento delle ulcere/lesioni da pressione” elaborate da EPUAP (European Pressure Ulcer Advisory Panel), NPIAP (National Pressure Injury Advisory Panel) e Pan Pacific Pressure Injury Alliance, organismi internazionali composti da professionisti dell'assistenza sanitaria esperti di questa problematica.
Gli interventi più opportuni devono essere definiti con il supporto del medico curante e di specialisti della nutrizione, come dietologi, dietisti e nutrizionisti, che dopo aver valutato lo stato nutrizionale del paziente elaboreranno un piano alimentare personalizzato.
In linea generale, la dieta di chi soffre di piaghe da decubito deve garantire:
- un maggiore apporto di calorie e di proteine per soddisfare l'aumentato fabbisogno;
- un'adeguata assunzione di vitamine e sali minerali, in particolare vitamine A, C, E, zinco, selenio e ferro;
- un sufficiente apporto di acqua.
Una corretta alimentazione e un buon livello di idratazione contribuiscono, infatti, a stimolare il processo di guarigione e di cicatrizzazione delle piaghe da decubito.
Esaminiamo più in dettaglio come agiscono questi nutrienti.
Piaghe da decubito e fabbisogno di calorie
Aumentare l'apporto energetico è importante per soddisfare il più elevato fabbisogno calorico, legato ai processi di sintesi cellulare del nuovo tessuto con cui l'organismo compensa le perdite cutanee causate dalle ulcere.
Quante calorie servono a chi soffre di piaghe da decubito? Il fabbisogno varia a seconda della gravità del problema. Le lesioni da pressione possono, infatti, essere classificate in quattro stadi, caratterizzati dal coinvolgimento di differenti strati di tessuto sottocutaneo e, quindi, da una minore o maggiore severità della malattia. Più le ulcere sono profonde, più il fabbisogno di calorie sarà elevato.
Come raccomandano le linee guida dell’EPUAP, in un paziente con piaghe da decubito, malnutrito o a rischio di malnutrizione, l'apporto energetico deve essere pari ad almeno 30-35 calorie al giorno per kg di peso corporeo.
Lesioni da pressione e apporto di proteine
Le proteine rappresentano i costituenti di base dei tessuti e sono essenziali per la loro rigenerazione. Favoriscono, infatti, la moltiplicazione dei fibroblasti, cellule che sintetizzano le fibre di collagene. Questa proteina, presente in abbondanza nella cute, le dona resistenza ed elasticità e stimola la sua capacità di rinnovamento. Dal momento che le ulcere da decubito, danneggiando i tessuti, provocano una perdita di proteine, è importante compensare il deficit con una dieta ricca di questi nutrienti.
Le proteine sono anche tra i componenti del sistema immunitario: per questo, in presenza di lesioni da decubito, aumentarne l'apporto è essenziale per accelerare il processo di guarigione e contrastare il rischio di infezioni.
Il fabbisogno proteico da soddisfare, come quello energetico, dipende dalla gravità delle lesioni. Per un paziente con piaghe da decubito, malnutrito o a rischio di malnutrizione, come ricorda ancora l’EPUAP, può oscillare tra 1,2 e 1,5 grammi per chilo di peso corporeo.
Tra i cibi più ricchi di proteine ci sono carne, pesce, uova, latte, formaggi e legumi.
I sali minerali e le vitamine utili per accelerare la cicatrizzazione delle ferite
Vitamine come la A, la C e la E e sali minerali come zinco, selenio e ferro giocano un ruolo cruciale nella ricostruzione dei tessuti e nella risposta immunitaria dell'organismo. Sono, quindi, particolarmente utili per accelerare la cicatrizzazione delle ferite e stimolare la guarigione delle piaghe da decubito.
Approfondiamo i loro effetti benefici e i cibi che li contengono.
- Vitamina C: ha proprietà antiossidanti che aiutano a ridurre lo stato infiammatorio, stimola la sintesi di collagene e la formazione di fibroblasti, favorisce la risposta immunitaria. È presente soprattutto in frutta e verdura, in particolare in kiwi, agrumi, pomodori e peperoni.
- Vitamina A: interviene nella formazione del collagene e stimola la rigenerazione dei tessuti, rinforza le difese immunitarie, contribuisce a prevenire le infezioni e a velocizzare la cicatrizzazione. Si trova soprattutto negli alimenti di origine animale, come fegato, formaggi, burro, uova e latte.
- Vitamina E: è antiossidante e favorisce il mantenimento dell'integrità e dell'elasticità della pelle. È contenuta nell'olio extravergine di oliva e nella frutta a guscio.
- Zinco: stimola la sintesi proteica, le difese immunitarie e lo sviluppo di fibroblasti, quindi è essenziale nel processo di cicatrizzazione delle ferite. Le principali fonti alimentari sono carne, funghi, cacao, noci, tuorlo d'uovo e ostriche.
- Selenio: rinforza le difese immunitarie e svolge un'azione antiossidante che aiuta a proteggere la salute e l'elasticità dei tessuti. La sua presenza negli alimenti è piuttosto scarsa, ma sono comunque buone fonti le carni, il fegato e i cereali.
- Ferro: assicura ai tessuti danneggiati il necessario apporto di ossigeno, indispensabile per favorire la cicatrizzazione. Si trova soprattutto in carne, pesce, uova e legumi.
La giusta idratazione contro le piaghe da decubito
Una buona idratazione è essenziale per contrastare le piaghe da decubito e favorirne la guarigione, oltre che per scongiurare i rischi legati alla disidratazione, negli anziani in particolare. L'acqua, e in generale un adeguato apporto di liquidi, aiutano infatti a preservare l'integrità e la resistenza della cute, quindi sono molto importanti sia per prevenire che per curare le piaghe da decubito.
Consigli pratici per favorire una corretta nutrizione nei pazienti con piaghe da decubito
Nelle persone anziane, affette da patologie o costrette a un'immobilità prolungata, alcuni fattori possono ostacolare la corretta nutrizione. Tra questi ci sono l'inappetenza, favorita dal movimento ridotto, i problemi di dentizione o di masticazione (come la disfagia), la scarsa autonomia. Può quindi essere utile adottare una serie di accorgimenti per aiutare chi soffre di piaghe da decubito a garantirsi il giusto apporto di calorie e nutrienti.
Ecco qualche consiglio dal sito della FIMMG (Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale):
- somministrare pasti piccoli e frequenti (ogni 2-3 ore), soprattutto per stimolare l'appetito negli anziani;
- nella preparazione dei pasti, oltre a valutare gli elementi nutrizionali, curare l'aspetto e i colori dei cibi in modo da renderli gradevoli alla vista;
- se il paziente non riesce a mangiarla, sostituire la carne con altri alimenti ricchi di proteine, come formaggi, uova, pesce, legumi;
- per aumentare l'apporto energetico, aggiungere olio, burro, formaggi a minestre, passati di verdura, pasta, riso e purè;
- arricchire succhi di frutta e tisane con zucchero o miele;
- usare il latte intero invece dell'acqua per cuocere cereali e semolino;
- somministrare frutta e verdura sotto forma di succhi, centrifugati e minestre, specie se il paziente ha difficoltà a masticarle o deglutirle.
Per soddisfare i fabbisogni nutrizionali delle persone che, per patologie varie, non sono in grado di alimentarsi per via orale, può essere necessario ricorrere alla nutrizione artificiale, somministrando nutrienti per via venosa (nutrizione parenterale) o direttamente nello stomaco o nell'intestino (nutrizione enterale). In questi casi, se il malato non è ricoverato in una struttura o in ospedale ma vive a casa, è possibile rivolgersi a un infermiere che si prenda cura delle sue esigenze nutrizionali a domicilio.
Anche questa soluzione, come tutti gli interventi legati all’alimentazione, deve essere raccomandata dal medico curante o da uno specialista sulla base della valutazione del paziente e delle sue condizioni di salute.
Gli integratori per le piaghe da decubito
L'impiego di integratori può essere opportuno, su indicazione del medico curante o dello specialista della nutrizione, se l'alimentazione da sola non è in grado di soddisfare le aumentate necessità nutrizionali del paziente.
Contro le piaghe da decubito sono indicati specifici supplementi a elevato apporto proteico e arricchiti con nutrienti che favoriscono il processo di cicatrizzazione e velocizzano la guarigione delle lesioni.
Tra questi, un ruolo particolarmente importante è svolto da alcuni aminoacidi, componenti delle proteine che entrano in gioco nella costituzione e rigenerazione dei tessuti. Uno dei più utilizzati è l'arginina, che stimola la reazione immunitaria e favorisce la produzione di collagene.
Studi clinici hanno anche dimostrato l'efficacia di integratori alimentari a base di vitamina C e zinco e con un elevato apporto di calorie, proteine e arginina per migliorare la guarigione delle lesioni da pressione. Anche vitamina A e vitamina E sono nutrienti di cui è spesso raccomandata la supplementazione per la loro capacità di rinforzare le difese immunitarie, favorire la sintesi proteica e stimolare la formazione di collagene.
Lavorare con PrivatAssistenza per il supporto domiciliare delle persone con piaghe da decubito
Come abbiamo illustrato, un apporto nutrizionale corretto e mirato è uno dei pilastri della gestione delle piaghe da decubito e un fattore essenziale per la loro guarigione.
Se il malato ha bisogno di cure e supporto domiciliari, è quindi importante affidarsi a professionisti qualificati nel campo dell'assistenza sanitaria e della nutrizione, come dietologi e nutrizionisti che elaborino piani personalizzati contro le piaghe da decubito, badanti e OSS che aiutino il paziente a mangiare in modo equilibrato per guarire più in fretta, infermieri per medicare le lesioni e gestire la nutrizione artificiale, se necessaria.
Tra le realtà specializzate che offrono questi servizi c'è PrivatAssistenza, primo network nazionale di assistenza domiciliare ad anziani, malati e disabili con oltre 200 centri in tutta Italia e una vasta rete di operatori con cui fornire sostegno a famiglie e pazienti direttamente a casa.
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