Salute e benessere psicofisico degli anziani sono costantemente messi in pericolo da un male subdolo e silenzioso: la solitudine.
Da non confondere con il vivere soli, perfettamente legittimo per una persona che decide volontariamente di mantenere la propria indipendenza coltivando i propri interessi, la solitudine è una vera patologia che colpisce in maniera profonda e indiscriminata, senza distinzione di ceto sociale, cultura o condizioni di salute; può infatti colpire anche gli anziani autosufficienti e perfettamente autonomi, ma incapaci di trovare il modo di occupare le tante ore di libertà.
Ci sono molti fattori che possono contribuire all’acuirsi della solitudine, in primis la difficoltà di affrontare determinati periodi dell’anno, per esempio le festività, durante le quali la rete di familiari o di amicizie che circonda l’anziano si allontana per un breve periodo.
Altro fattore che può contribuire ad aumentare il senso di solitudine è il luogo in cui si vive. È infatti noto che gli anziani che vivono in zone di campagna, zone rurali o nelle periferie, a causa dell’impossibilità di partecipare a eventi di socialità, siano più propensi a restare isolati anche per lunghi periodi.
Non bisogna poi scordare che anche l’aver perso il proprio coniuge, ovvero la persona con la quale si ha condiviso un’intera vita, può determinare non solo un profondo sconforto, ma anche un’insofferenza verso il mondo esterno e la non volontà di interfacciarsi con gli altri.
Solitudine e conseguenze sulla salute
Gli effetti della solitudine possono essere talmente devastanti da colpire non solo la salute mentale degli anziani, ma anche da predisporli allo sviluppo di altre patologie, come malattie cardiovascolari, ipertensione arteriosa e diabete.
La prima conseguenza sulla salute è però la depressione, che può manifestarsi in diversi modi:
- Perdita di stimoli
- Repentino cambiamento del comportamento e delle abitudini
- Perdita di interesse verso sé stessi e il mondo esterno
- Perdita di interesse verso il cibo
- Mancata cura del proprio aspetto o della propria salute
- Sonnolenza diurna
- Perdita di interesse verso le occasioni di socialità
- Come affrontare la solitudine negli anziani
Le modalità con le quali affrontare il problema della solitudine negli anziani sono molteplici. Ovviamente è fondamentale recarsi a far visita all’anziano solo quanto più spesso possibile: parlare con i propri cari e aiutarli ad affrontare i piccoli e grandi problemi della quotidianità, fa sentire l’anziano ancora utile e importante.
Altro aspetto da non sottovalutare sono gli interessi. L’anziano può infatti tenersi occupato sia con attività da svolgere da solo, come la lettura di un libro, la cura di un orto, sia con attività da svolgere in compagnia, come la partecipazione a corsi di cucina o di arte. In questo senso può essere d’aiuto l’iscrizione a gruppi e associazioni del territorio che organizzano eventi ed incontri per praticare insieme diverse attività.
Bisognerebbe poi spronare l’anziano a coltivare amicizie e relazioni che vanno al di là di quelle familiari. Si può infatti stringere amicizia con i vicini di casa, con i quali scambiare quattro chiacchiere o fare una passeggiata.
Infine, ribadendo quanto sia fondamentale per l’anziano sentirsi di nuovo importante, potrebbe rivelarsi molto utile permettergli di prendersi cura di piante o animali.
È bene inoltre ricordare che, nonostante a volte le richieste di molti anziani potrebbero sembrare capricci, familiari e amici, con pazienza e comprensione, devono cercare di capirli, stare loro accanto e cercare di non alimentare il circolo vizioso costruito dalla solitudine, che porta gli anziani ad isolarsi sempre di più, rifiutando gli stimoli esterni e le occasioni di socialità. È proprio nell’affetto degli altri che gli anziani soli possono trovare la forza necessaria per combattere e ritrovare la gioia nelle piccole cose