Anziani e stimolazione cognitiva, quali benefici?

3 marzo 2021 Studi e ricerche
Anziani e stimolazione cognitiva, quali benefici?

Gli studi degli ultimi decenni hanno portato scienziati e medici a capire che il cervello è, come tanti altri organi, plastico. Questo significa che la sua struttura può modificarsi laddove si vadano ad allenare determinate aree e abilità.
Considerando, poi, che il cervello possiede una riserva cognitiva fondamentale nella prevenzione delle patologie neurodegenerative, è facile capire perché, sempre di più, si ricorra a terapie non invasive che prevedono la stimolazione cognitiva attraverso specifici esercizi.

Queste attività sono pensate per stimolare le funzioni celebrali e si distinguono in:

  • Allenamento cognitivo, che ha l’obiettivo di ottimizzare il rendimento cognitivo.
  • Stimolazione cognitiva, che ha l’obiettivo di rallentare il processo di deterioramento cognitivo, tipico dell’invecchiamento.
  • Riabilitazione cognitiva, che ha il compito di ripristinare funzioni cognitive danneggiate.

Tutti questi interventi sono accumunati da un approccio non farmacologico, capace di dare benefici importanti, di migliorare le capacità cognitive dell’anziano e di insegnargli ad utilizzare al meglio le risorse di cui è dotato, con conseguente miglioramento della qualità della vita.

La stimolazione cognitiva ha, quindi, il grande vantaggio di non produrre effetti collaterali e di non interagire in alcun modo con l’assunzione di farmaci.

Esercizi per la stimolazione cognitiva

Gli esercizi che possono essere svolti sono tanti e hanno obiettivi diversi. In particolare, distinguiamo tra:

  • Esercizi per la stimolazione della memoria. Un primo esercizio molto semplice per lavorare sulla memoria a breve termine è quello di ripetere ad alta voce tutte le parole lette da un'altra persona, o di abbinare tessere uguali dopo averle mescolate (Es: Gioco del Memory). Altro esercizio che ognuno di noi può svolgere a casa è quello di osservare un’immagine per qualche secondo, girarla e, dopo qualche minuto, cercare di ricordarne tutti i dettagli.
  • Esercizi per migliorare l’attenzione. Il modo migliore per allenare l’attenzione è leggere o ascoltare qualcun altro leggere, prestando un ascolto accurato. Una volta finita la lettura, si risponde ad alcune domande cercando di ricordare tutti i dettagli.
  • Esercizi per migliorare l’orientamento. La perdita dell’orientamento è uno degli aspetti che spaventano di più l’anziano e i suoi familiari, che non si fidano più a lasciarlo andare in giro da solo. Per questo è molto importante allenare tale aspetto cognitivo, lavorando sulle tre sfere dell’orientamento: spazio, tempo, circolo sociale. Si possono quindi porre all’anziano una serie di domande che lo riguardano (es: In che stagione siamo? Che giorno è oggi? Qual è la tua data di nascita? In che via abiti?) e che gli possano essere d’aiuto per ricordare dettagli molto importanti a mantenere la propria indipendenza.
  • Esercizi di calcolo. In questo caso l’anziano si può allenare anche da solo, per esempio, facendo dei calcoli mentali. Può partire da operazioni semplici, di sottrazione e addizione, per arrivare a operazioni più complicate, di moltiplicazione e divisione, con numeri a tre cifre.

La tipologia di esercizi che si possono svolgere è pressoché infinita, ma la loro efficacia è direttamente proporzionale all’integrazione con la vita di tutti i giorni.

Questo significa che è molto più efficace allenare la memoria a ricordare il proprio numero di telefono o quello dei propri familiari, ed esempio, che cercare di ricordare a memoria una lista di nomi di calciatori della propria squadra del cuore.

L’aspetto più importane è però, come spesso accade, la motivazione. È infatti solo la perseveranza che permette di vedere i primi risultati che, comunque, si manifesteranno nel medio-lungo termine.

Il tutto deve sempre essere seguito da professionisti, gli unici in grado di stabilire quali siano le reali necessità dell’anziano e, di conseguenza, in grado di definire gli esercizi che devono essere svolti, quali obiettivi porsi, e come organizzare il lavoro.

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