Anziani, per quale motivo spesso mangiano poco e male?

10 febbraio 2021 Salute e prevenzione
Anziani, per quale motivo spesso mangiano poco e male?

Mangiare in maniera adeguata non è sempre facile, soprattutto per gli anziani che, in molti casi, perdono capacità di scelta e autonomia gestionale.
La situazione diventa ancora più difficile se l’anziano ha malattie, più o meno invalidanti, che rendono difficoltoso mangiare in modo corretto.

Alcune delle problematiche che possono rendere difficile l’alimentazione degli anziani o derivanti da una scorretta alimentazione sono:

  • Disfagia ed endetulia La disfagia è un disturbo della deglutizione che rende difficoltoso, e in alcuni impossibile, il passaggio di liquidi e solidi dalla bocca allo stomaco. In questi casi, quando si mastica e inghiottisce, è importantissimo prestare la massima attenzione per evitare che si verifichino episodi di aspirazione, ovvero di passaggio di liquidi nelle vie aeree. Tale paura, spesso, porta gli anziani a limitare la varietà di cibi che decidono di ingerire o addirittura a limitare i pasti il più possibile. Anche l’endetulia, ovvero la mancanza di denti, o la presenza di protesi mobili possono condizionare fortemente l’alimentazione degli anziani. Per ovviare a questi problemi, e garantire all’anziano una corretta alimentazione, si devono quindi prediligere alimenti frullati, omogeneizzati o comunque morbidi e facili da deglutire.
  • Depressione La solitudine, la perdita di una persona cara, ma anche la noia e la sensazione di non essere più utili a nessuno, nonché l’idea di essere un peso per la società, conducono molti anziani a sviluppare forme più o meno gravi di depressione. Questo può portare alcuni individui a isolarsi ancora di più e a restare chiusi in casa per lunghe giornate, durante le quali la tristezza diventa l’unica compagna. È in una situazione del genere che si può perdere interesse persino per il cibo. In questo caso è importante che i familiari dell’anziano ne colgano il disagio e si adoperino per attivare l’intervento del medico curante in grado di prescrivere, se necessario, una terapia antidepressiva. È infatti solo partendo degli aspetti psicologici del problema che lo si può risolvere alla radice.
  • Diabete di tipo 2 Un indicatore di una scorretta alimentazione può essere anche l’insorgenza del diabete di tipo 2. Questa malattia cronica, che colpisce soprattutto persone anziane e che si caratterizza per alti valori di glucosio nel sangue e bassa produzione di insulina, è scatenata principalmente dall’eccessiva assunzione di alimenti raffinati, poveri di fibre e ricchi di zuccheri. Per combatterlo è fondamentale cominciare ad assumere più verdure, cereali e legumi, eliminando cibi zuccherati, dolci e alimenti altamente raffinati.
  • Ipercolesterolemia Il cosiddetto colesterolo cattivo ha il potere di inficiare pesantemente la funzionalità dell’apparato cardiocircolatorio. È il consumo di alimenti molto lavorati industrialmente e ricchi di grassi, di burro e di formaggi, che porta all’aumento dei lipidi nel sangue e, di conseguenza, all’insorgenza dell’ipercolesterolemia. Anche in questo caso la soluzione deriva principalmente dal cibo, o meglio dalla scelta di una corretta alimentazione. Largo dunque a frutta, verdura, cereali integrali, pesce, latte, carne bianca, legumi. È fondamentale poi non tralasciare l’esercizio fisico, che deve essere adeguato alle capacità fisiche dell’anziano.

È bene quindi capire che la salute di un anziano passa anche dalla sua alimentazione e che, nel caso in cui si riscontrino problemi di inappetenza, difficoltà a deglutire e digerire, altre problematiche relative all’assunzione di cibo, o derivanti da una scorretta dieta alimentare, è necessario contattare il medico curante per farsi indicare, oltre ad una terapia farmacologica laddove necessaria, la corretta alimentazione da fare seguire all’anziano ed eventualmente se rivolgersi a figure professionali per l’assistenza al pasto domiciliare.

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