Con il passare dell’età è del tutto normale incorrere una perdita di tono muscolare, la cosiddetta sarcopenia, un fenomeno il cui significato letterale è “perdita di carne”, ovvero più in generale di tessuto muscolare.
Si tratta di una condizione molto comune, soprattutto tra gli anziani, che intorno ai 50 anni d’età vedono lentamente diminuire la propria massa muscolare: gambe e braccia sono tra i muscoli che per primi tendono a perdere di tonicità, portando maggiore difficolta nello svolgere azioni quotidiane.
Senza alcuna contromisura, la situazione può andare pian piano peggiorando col passare degli anni. Basti pensare che, in media, tra i settantenni la perdita di tessuto muscolare è intorno all’8%, ma nei soli 10 anni successivi questo valore raggiunge quota 15%, continuando con lo stesso ritmo nei decenni successivi.
La salvaguardia della propria tonicità muscolare diventa fondamentale anche quando la si considera in rapporto al Covid-19. Infatti, secondo quanto dimostrato dalla ricerca pubblicata sulla rivista Nutrition, le persone anziane con massa muscolare limitata hanno maggiori probabilità di contrarre il virus e, in caso di infezione, la perdita muscolare può peggiorare ulteriormente.
Scaropenia & Coronavirus: quali effetti aspettarsi dalla perdita di tono muscolare
Come ormai ben sappiamo, uno dei sintomi più comuni in cui si rischia di imbattersi quando si è contagiati dal coronavirus è la stanchezza (condizione presente in circa il 50% percento degli infettati, anche dopo che la malattia ha fatto il suo corso). Secondo alcuni studi dell’Università Cattolica di Roma, questa sensazione di affanno è maggiormente frequente ed intensa proprio nei soggetti affetti da sarcopenia.
Secondo quanto spiegato da Francesco Landi, coautore della ricerca, gli anziani con un tono muscolare ridotto avrebbero un numero inferiore di linfociti T circolanti, il che complica l’efficacia dello sforzo metabolico che avviene nell’organismo al momento dell’infezione. Questo diminuisce di molto un decorso positivo della malattia, portando ad un maggior rischio di progressione grave e ad delle sindromi post-Covid più aggressive.
Altro effetto collaterale della sarcopenia è la fragilità dell’organismo, dovuta non necessariamente al Covid ma, più in generale, all’invecchiamento. In questo caso la situazione si complica perché occorre tenere in considerazione non solo la quantità di massa muscolare ma anche la sua qualità (ovvero quanto effettivamente i muscoli sono forti). Occorre quindi effettuare una serie di valutazioni del muscolo che, oltre a valutare il suo peso, comprendano anche una misurazione della forza o della sua resistenza.
Un’ulteriore conseguenza della perdita di tonalità muscolare è la perdita di peso, che nella terza età ha più di frequente poco a che fare con la massa grassa.
L’esercizio che mantiene i muscoli tonici
L’esercizio fisico diventa quindi un fronte importante su cui agire per mantenere il tono muscolare e la qualità respiratoria, caratteristiche che si possono rivelare fondamentali per combattere un’eventuale infezione da coronavirus. In più, se allenati costantemente, i muscoli sono in grado di rispondere autonomamente agli stimoli e mantenere così la propria forma.
Chiaramente, quando si parla di allenamento bisogna sempre stare attenti alla propria condizione fisica, soprattutto quando si è in età avanzata. Serve tenere in considerazione le proprie patologie e salvaguardare il proprio fisico, evitando di “consumare” giunture e legamenti e peggiorando così la situazione.