La depressione è un disturbo psichiatrico molto diffuso tra gli anziani, non facile da diagnosticare e dall'impatto notevole sulla qualità della vita e sulla salute. Spesso è legata a eventi e situazioni che provocano sofferenza, per esempio a un lutto o all'indebolimento delle relazioni familiari e sociali. La solitudine, in particolare, che può farsi sentire maggiormente durante le festività natalizie e in estate, è uno dei fattori che aumentano il rischio di soffrire di depressione.
In questo articolo approfondiremo cos'è la depressione senile, con quali sintomi si manifesta e quali possono essere le sue cause e conseguenze.
Illustreremo come distinguere la depressione dalla demenza, con cui questo disturbo dell’umore può avere alcuni elementi in comune. Infine, scopriremo come prendersi cura di un anziano depresso e quali sono gli approcci terapeutici più efficaci per trattare la depressione senile.
Che cos’è la depressione senile
La depressione senile è un disturbo dell'umore che colpisce le persone anziane. Si tratta di una condizione che, purtroppo, è molto frequente in età avanzata: nel mondo, come sottolinea l’OMS, il 5,7% della popolazione di età superiore ai 60 anni soffre di depressione.
In Italia, dai dati relativi al biennio 2020-2021 raccolti da Passi d'Argento – il sistema di sorveglianza dedicato alla popolazione anziana – è emerso che 10 ultra65enni su 100 soffrivano di sintomi depressivi e percepivano compromesso il proprio benessere psicologico per una media di 18 giorni nel mese precedente l’intervista.
I disturbi di natura depressiva sono risultati più frequenti:
- con l’avanzare dell’età;
- nella popolazione femminile;
- tra le classi economicamente più svantaggiate;
- tra le persone con una bassa istruzione;
- tra chi vive solo;
- fra gli anziani che soffrono di patologie croniche.
Come si manifesta la depressione negli anziani
Tra i sintomi caratteristici della depressione negli anziani ci sono disturbi di natura psicologica come:
- tristezza;
- senso di vuoto e di inutilità;
- perdita di piacere e interesse;
- tendenza a isolarsi;
- ansia;
- disperazione per il futuro;
- irritabilità.
La depressione può causare anche sintomi somatici, che in età avanzata sono più frequenti di quelli psicologici. L'anziano depresso, infatti, tende spesso a non esprimere il disagio psichico che prova ma a proiettarlo sul corpo, lamentando disturbi fisici. Si tratta di una condizione che in psichiatria è denominata “depressione mascherata”, cioè una forma depressiva in cui la sofferenza psichica si manifesta quasi esclusivamente con sintomi corporei.
Tra i più comuni ci sono:
- debolezza generale;
- rallentamento psico-motorio;
- calo dell'appetito;
- perdita di peso;
- problemi digestivi;
- disturbi del sonno;
- dolori diffusi.
Negli anziani con depressione sono frequenti anche i disturbi della sfera cognitiva. In particolare, chi soffre di depressione senile può manifestare problemi di memoria e di attenzione e avere difficoltà a pianificare e a prendere decisioni anche semplici. Questi sintomi, come vedremo, possono portare a confondere il disturbo depressivo con la demenza e rendere più complessa la diagnosi.
Depressione nell’anziano: le possibili cause
La depressione senile può avere diverse cause. All'origine di questo disturbo può esserci, ad esempio, una predisposizione genetica: per facilitare la diagnosi, quindi, è importante segnalare al medico o allo specialista se l'anziano ha sofferto di precedenti episodi depressivi o se ci sono casi di depressione tra i suoi familiari diretti (genitori, nonni).
La depressione può anche essere la conseguenza di un problema di salute, per esempio di una malattia cronica. Spesso, tuttavia, a provocare disagio e sofferenza sono fattori psico-sociali legati ai cambiamenti tipici della terza età, che destabilizzano gli anziani e ne alterano l'equilibrio emotivo e psicologico. Frequentemente, infatti, questa fase della vita è segnata dalla perdita degli affetti, dei punti di riferimento, dell'autonomia: questi eventi, vissuti dall'anziano come negativi, si ripercuotono sul suo benessere e sulla sua salute mentale.
Ecco alcuni possibili fattori scatenanti della depressione senile:
- una grave disabilità;
- uno stato di non autosufficienza;
- la riduzione dei contatti sociali e familiari e la solitudine, che negli anziani rappresenta un fattore di rischio per la depressione;
- un lutto in famiglia, in particolare la perdita del coniuge;
- un dolore cronico incontrollabile;
- le preoccupazioni economiche;
- eventi stressanti che modificano le abitudini quotidiane, come il pensionamento o la malattia di un proprio caro;
- uno stato depressivo passato che si ripresenta;
- la coesistenza di più patologie.
Le conseguenze della depressione negli anziani
La depressione senile, se non riconosciuta e trattata, ha un impatto drammatico sulla salute e sulla qualità della vita degli anziani. Rappresenta infatti un importante fattore di rischio di mortalità, sia direttamente, perché nei casi più gravi potrebbe portare anche a compiere gesti estremi, sia indirettamente, perché può favorire lo sviluppo di patologie o l'aggravamento di condizioni cliniche preesistenti, come malattie cardiache, fratture, ipertensione, broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) e asma.
Uno dei possibili effetti della depressione senile, infatti, è la scarsa aderenza alle terapie farmacologiche prescritte per il trattamento di problemi di salute pregressi. L'anziano depresso può dimenticare di prendere le medicine e questo può far peggiorare il suo quadro clinico, ad esempio causando ricadute o necessità di ospedalizzazione.
Alcuni studi scientifici, inoltre, mostrano che la depressione può aumentare il rischio di soffrire di malattie cardiovascolari, ictus, Alzheimer, diabete e osteoporosi. Le persone depresse, infatti, possono essere meno motivate ad adottare buone abitudini per proteggere la propria salute, per esempio trascurando di sottoporsi a controlli preventivi o avendo stili di vita scorretti.
In questo quadro, diagnosticare e curare tempestivamente la depressione senile, anche con l'aiuto dei caregiver, diventa ancora più essenziale.
Depressione e demenza: che legame c'è?
Esiste una relazione molto stretta tra depressione e demenza. Questo disturbo psichico può rappresentare un fattore di rischio per lo sviluppo della demenza ma può anche essere la conseguenza del processo neurodegenerativo che la caratterizza. Gli anziani con demenza senile mostrano spesso anche sintomi depressivi, che talvolta sono un segno premonitore della demenza, cioè si manifestano ancor prima che il declino cognitivo risulti evidente e la malattia diventi clinicamente conclamata.
In alcuni casi, inoltre, la depressione può presentarsi insieme a un deterioramento cognitivo e, per questo motivo, essere scambiata per demenza: questa condizione si definisce “pseudo demenza depressiva” perché i disturbi cognitivi associati alla depressione vengono interpretati come segnali di una demenza.
In questo caso, l'anziano può avere significativi problemi di memoria, di attenzione, di concentrazione, ma questi deficit non sono la conseguenza di una forma di demenza bensì disturbi legati allo stato depressivo, che migliorano insieme al tono dell'umore, se la depressione viene curata.
Distinguere tra demenza, pseudo demenza e depressione non è facile, ma fare una diagnosi corretta è essenziale per impostare il trattamento più adatto. È dunque fondamentale rivolgersi a uno specialista come lo psicogeriatra, cioè a uno psichiatra specializzato nella cura dei disturbi psichici degli anziani, che attraverso l'analisi della storia clinica del paziente e la somministrazione di test cognitivi e questionari di valutazione, saprà riconoscere la problematica di cui soffre e consigliare le terapie più adeguate.
Come si cura la depressione nell’anziano
La cura della depressione senile può prevedere diversi approcci, che devono essere scelti sulla base della gravità del disturbo e delle condizioni cliniche dell'anziano, che spesso è un paziente fragile e con altre patologie concomitanti. Di fronte a sintomi che possono far sospettare una depressione, dunque, è bene informare il medico, che valuterà l'opportunità di un approfondimento con uno specialista per confermare la diagnosi e impostare il trattamento migliore.
Esaminiamo le principali strategie terapeutiche disponibili.
I farmaci per la depressione senile
Soprattutto nelle forme gravi di depressione, la terapia farmacologica è generalmente raccomandata. La scelta del trattamento da utilizzare deve tenere conto del fatto che spesso l'anziano soffre anche di altre patologie, quindi assume già delle medicine. Nella cura della depressione è quindi importante utilizzare farmaci che minimizzino gli effetti collaterali e le possibili interferenze con altre terapie.
Come sottolinea la Società Italiana di Medicina Generale, la maggior parte delle linee guida suggeriscono di prediligere antidepressivi come gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI). Questi farmaci agiscono sull'assorbimento della serotonina, il cosiddetto “ormone della felicità”, per aumentarne la disponibilità nell'organismo e ripristinare l'equilibrio psico-fisico. Sono in genere meglio tollerati dai pazienti anziani rispetto ad altre classi di antidepressivi, come i triciclici, che possono peggiorare le funzioni cognitive e, per questo, sono tendenzialmente sconsigliati.
In ogni caso, la terapia farmacologica deve essere personalizzata, cioè cucita addosso al paziente, in modo da scegliere i medicinali, i dosaggi e la durata del trattamento più appropriati in termini di tollerabilità e di riduzione degli effetti collaterali e delle interazioni con altri farmaci assunti.
Il ruolo della psicoterapia
Il supporto psicologico da parte di uno specialista è molto importante per aiutare l'anziano a superare la depressione e ad affrontare con un atteggiamento più positivo gli eventi della vita che hanno contribuito a scatenare i disturbi dell'umore.
Tra gli approcci considerati più efficaci c'è la terapia cognitivo-comportamentale (TCC), che può essere adottata da sola, in caso di depressione lieve o in presenza di controindicazioni all'assunzione dei farmaci, oppure in associazione al trattamento farmacologico per la cura delle forme più gravi di depressione.
La terapia cognitivo-comportamentale prevede un percorso, calibrato sulle esigenze del paziente, che va ad agire sui suoi schemi cognitivi e relazionali. L'obiettivo è individuare i pensieri disfunzionali e i significati associati a determinati vissuti personali che provocano una sofferenza psicologica e, successivamente, mettere in atto una serie di strategie per modificarli. A questo scopo vengono adottate tecniche comportamentali che, attraverso esercizi e compiti da eseguire, determinano un cambiamento a livello cognitivo ed emotivo, aiutando il malato a considerare la sua situazione da una prospettiva diversa e a ritrovare il benessere e l'equilibrio psicologico perduto.
Rimedi naturali e integratori per il trattamento della depressione
Esistono prodotti naturali e integratori che possono essere utilizzati per il trattamento della depressione senile perché potenzialmente in grado di agire in positivo sul tono dell'umore. Tra questi ci sono alcuni supplementi vitaminici, per esempio quelli a base di vitamine del gruppo B che supportano la funzionalità nervosa, oppure prodotti fitoterapici come l'iperico, o Erba di San Giovanni, a cui sono attribuite proprietà antidepressive e calmanti se viene assunto sotto forma di tisane o infusi.
Questi preparati potrebbero rivelarsi utili per trattare i sintomi lievi della depressione, eventualmente in abbinamento a una terapia psicologica. Gli studi sull'efficacia e sugli effetti collaterali di questi prodotti, tuttavia, sono ancora limitati, soprattutto in riferimento alla popolazione anziana. Per questo motivo il loro utilizzo, in alternativa o a supporto della terapia farmacologica, deve essere valutato con lo specialista, che in base al quadro clinico del paziente potrà raccomandarne o meno l'assunzione, suggerendo il corretto dosaggio, o sconsigliarne l’impiego perché alcuni integratori possono causare effetti avversi e interferire con alcune classi di farmaci.
L'importanza dello stile di vita per aiutare un anziano depresso
Anche lo stile di vita è una componente importante nel trattamento della depressione senile. In particolare, è importante incoraggiare l'anziano a seguire una dieta bilanciata per mantenersi in forze e in salute, soprattutto in presenza di sintomi fisici, come la perdita di appetito, che possono associarsi al disturbo depressivo.
Allo stesso modo, fare movimento, dedicarsi ai propri interessi, coltivare le relazioni sono rimedi utili, sia per migliorare il tono dell'umore sia per preservare le funzioni cognitive.
Depressione negli anziani: i servizi di supporto psicologico di PrivatAssistenza
Come abbiamo illustrato, la depressione negli anziani è una patologia complessa e dalle conseguenze molto gravi sulla qualità della vita e sulla salute di chi ne soffre. Per un caregiver, quindi, prendersi cura di un anziano depresso non è un compito semplice, anche perché spesso questa problematica si associa ad altre patologie che rendono il malato ancora più vulnerabile. La persona anziana, inoltre, può avere difficoltà ad ammettere il suo disagio psicologico e provare vergogna a chiedere aiuto, quindi è essenziale cercare di cogliere tempestivamente gli eventuali segnali di umore depresso e intervenire nel modo più opportuno.
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