Una recente metanalisi ha mostrato come gli antiacidi possono migliorare il controllo della glicemia per tutti i pazienti affetti da diabete.
Il diabete di tipo 2 è ormai diventato un problema di salute pubblica a livello globale, con oltre il 10% della popolazione mondiale colpita da questa malattia. Chiaramente, per una malattia così diffusa sono già molti i farmaci e le terapie disponibili, ma questa scoperta potrebbe essere una svolta.
I risultati della ricerca su Endocrine Society’s Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism
La metanalisi, pubblicata su Endocrine Society’s Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism, è stata condotta per analizzare gli effetti inibitori della pompa protonica (farmaco antiacido comune) sui livelli di zucchero nelle persone diabetiche. Ma non finisce qui, il farmaco è stato testato anche su persone non ancora diabetiche, per valutare l’eventuale capacità preventiva del farmaco.
I dati di sette studi clinici hanno mostrato come la prescrizione degli antiacidi in aggiunta alla cura standard (quindi per pazienti con il diabete) porta ad una sensibile riduzione nei livelli di emoglobina A1c e di glicemia. Infatti, le quantità di HbA1c possono essere ridotte dello 0,36% nelle persone con diabete e la glicemia a digiuno può abbassarsi fino a 10 mg/dl.
Per quanto riguarda invece i soggetti senza diabete, purtroppo gli antiacidi non contribuiscono alla riduzione nel rischio di sviluppare la malattia e, per ora, sembrano non avere valore preventivo.
In seguito ai dati emersi da queste analisi, i farmaci antiacidi di uso comune potrebbero essere una buona soluzione per i pazienti affetti da diabete. Aspettando che la comunità scientifica si esprima in modo preciso a riguardo, guardiamo con speranza ai dati che evidenziano per questi farmaci delle qualità nel controllo della glicemia ed effetti ipoglicemizzanti.