Invecchiando, è possibile notare l’insorgenza di alcune difficoltà nel parlare, come una maggiore fatica ad articolare le parole o la riduzione del tono di voce. Non a tutti succede, ma le cause possono essere molteplici, dalla perdita di denti alla mancanza di fiato, che può compromettere l’emissione della voce.
Anche alcune specifiche malattie possono essere una delle cause della difficoltà a parlare, tra cui figura la disartria, ovvero un problema legato all’attività dell’apparato fonatorio (l’insieme di strutture che permette all’uomo di produrre suoni udibili).
Ma da cosa è causato e come viene trattata questa patologia? Vediamolo in questo articolo.
Cos’è e da cosa è causata la disartria?
La disartria, che insorge solitamente in età adulta come conseguenza di una malattia neurodegenerativa, è un disturbo del linguaggio che impedisce di attivare in modo corretto gli organi coinvolti nel linguaggio, tra cui palato, lingua e labbra, ma anche l’apparato respiratorio, i muscoli del viso e la gola. Questa condizione, quindi, non permette di parlare in modo corretto ma non compromette in nessun modo la capacità di comprensione o la possibilità di comunicare per iscritto.
Altri sintomi di questa condizione sono problemi di masticazione e deglutizione, oltre alla disfonia, ossia un’alterazione del tono della voce.
Tale disturbo, nello specifico, compare quando determinate condizioni neurologiche compromettono la funzionalità delle zone del cervello che hanno la funzione di regolare i processi nervosi e muscolari per la produzione dei suoni.
Tipi di disartria e diagnosi
Secondo alcuni studi effettuati negli anni Settanta, la disartria è distinguibile in diverse tipologie, legate alla patologia che la scatena.
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Disartria ipercinetica: ancora oggetto di studio, può essere provocata da problemi vascolari, malattie neurodegenerative, malattie infettive ma anche intossicazioni, rendendo la voce nasale e monotono
Diagnosticare la disartria
La valutazione della disartria inizia con un esame neuropsicologico, che include una visita specialistica e un colloquio con i familiari per discutere lo stile di vita e l’insorgenza dei primi sintomi.
Per la diagnosi, si può chiedere al paziente di eseguire gesti semplici come soffiare su una candela, mostrare la lingua o mordersi il labbro, per valutare la funzionalità muscolare del volto. Se possibile, si può chiedere di scrivere qualcosa; se lo scritto è corretto, potrebbe trattarsi di disartria.
Altri metodi utili includono far cantare, recitare poesie o ripetere frasi, osservando i movimenti di labbra, guance e lingua per identificare le aree coinvolte. Durante il processo diagnostico, possono essere eseguiti test neuropsicologici per valutare la funzione cerebrale.
Alterazioni del cervello e del sistema nervoso centrale si rilevano tramite TC o risonanza magnetica. Se si sospetta una causa infiammatoria o tossica, si possono effettuare ulteriori esami, come la puntura lombare, per esaminare il liquido cefalorachidiano e identificare eventuali malattie. Altri test includono l'elettroencefalogramma, per valutare le onde cerebrali, e l'elettromiografia, utile soprattutto per escludere o confermare la SLA.
Trattare la disartria: il ruolo del logopedista
Affrontare la disartria è importante perché può indicare un disturbo da curare e influisce sulla comunicazione della persona. Comunicare chiaramente, soprattutto per gli anziani, è essenziale per esprimere bisogni e mantenere rapporti sociali, contrastando solitudine e depressione.
La riabilitazione linguistica, guidata da un logopedista, aiuta a migliorare la capacità di comunicare attraverso interventi personalizzati. Il logopedista può insegnare a rallentare il ritmo del discorso, fare esercizi di respirazione e rinforzare i muscoli facciali per una migliore articolazione. Nei casi più gravi, si possono utilizzare lavagne o software per supportare la comunicazione.
Coinvolgere i familiari, poi, è fondamentale per trovare strategie efficaci. Il logopedista insegna anche tecniche come iniziare con frasi brevi, fare pause e parlare lentamente, e suggerisce di evitare conversazioni quando l'anziano è stanco o agitato.
Logopedia a domicilio con PrivatAssistenza
Per recuperare la capacità di linguaggio è quindi fondamentale il supporto del logopedista, il cui lavoro di riabilitazione, per gli anziani, può rivelarsi più comodo a domicilio, nel comfort domestico.
PrivatAssistenza, con il suo servizio di logopedia a domicilio va incontro alle esigenze di anziani, malati, disabili e delle loro famiglie mettendo a disposizione un’assistenza umana e professionale per percorsi di rieducazione verbale e vocale.
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