Ogni anno l’influenza colpisce milioni di persone in Italia e nel mondo. Per prevenire l’insorgere della malattia a molti, soprattutto anziani e bambini, viene somministrato il vaccino antinfluenzale.
Quest’anno, più che mai prima d’ora, il Ministero della Salute ha consigliato a tutte le fasce a rischio della popolazione di vaccinarsi; questo permetterebbe di distinguere con maggiore facilità tra una normale influenza di stagione e il Coronavirus.
Secondo una ricerca condotta da Assosalute, la preoccupazione di non riuscire a distinguere i sintomi influenzali da quelli del Covid-19 riguarderebbe non solo i governi, ma anche la popolazione.
Infatti, fino all’anno scorso, ben il 55% degli intervistati sosteneva che alla comparsa dei classici sintomi influenzali sarebbe restato a casa, automedicandosi; ora questa percentuale è scesa al 37%. Passando dal 12,3% al 34,5%, sono infatti aumentati coloro che affermano che si rivolgerebbero subito al proprio medico di base.
Non è finita qua. La paura degli italiani si evince anche da altri dati: il 33% degli intervistati si dice preoccupato, il 14% teme di non poter ricevere cure adeguate e un altro 14% è spaventato dall’eventualità di un altro lockdown totale.
Dall’altra parte, i medici generali sono pronti ad affrontate questa stagione influenzale grazie ad avanzati sistemi informativi in grado di fornire in tempo reale il quadro clinico di ogni paziente, permettendo così di fare un’analisi precisa dei sintomi anche a distanza.
Come distinguere l’influenza stagionale dal Covid-19?
Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università degli studi di Milano e direttore sanitario dell'Irccs Istituto ortopedico Galeazzi, afferma che distinguere tra influenza di stagione e Covid-19 non sia effettivamente così semplice. Questo è dovuto al fatto che, nonostante siano completamente diversi, i sintomi collegati ai due virus sono molto simili, a tratti persino indistinguibili. La certezza matematica di aver contratto il Coronavirus è quindi data solo dal tampone, l’unico in grado di fare una diagnosi differenziale. Gli esperti indicano però una serie di segnali e sintomi che possono aiutarci in questo difficile compito.
Innanzitutto, l’influenza di stagione presenta sempre gli stessi sintomi: febbre oltre i 38°, presenza di almeno un sintomo respiratorio (mal di gola, tosse, congestione, secrezione nasale, naso che cola) e di un sintomo sistemico (dolore muscolare e/o articolare)
I sintomi distintivi del Covid-19 sono invece la momentanea perdita o diminuzione dell’olfatto, rispettivamente anosmia e iposmia, e l’alterazione o perdita del gusto, rispettivamente disgeusia e ageusia.
Nei bambini invece è bene tenere sotto controllo i sintomi respiratori. Se infatti assistiamo al verificarsi di uno solo di questi, probabilmente ci troviamo di fronte a un’influenza di stagione, mentre alla presenza in contemporanea di più sintomi respiratori è bene fare accertamenti medici in modo da escludere con certezza che si tratti di Coronavirus.
Cosa fare in caso di febbre?
Ai consigli validi sempre, ovvero quelli di automedicazione responsabile, alimentazione equilibrata, di non affaticarsi e di evitare gli sbalzi di temperatura per non affaticare il sistema immunitario, si aggiungono le raccomandazioni per un comportamento responsabile. Questo significa:
- Isolarsi dagli altri
- Restare in casa
- Non recarsi al pronto soccorso
- Non recarsi allo studio medico del proprio medico di base
- Chiamare il proprio medico di base o la guardia medica o, in alternativa, i numeri verdi regionali o di pubblica utilità
- Non aspettare giorni prima di contattare il proprio medico curante
Qualora si presentassero sintomi che possono far pensare al Coronavirus, il medico di base farà intervenire l’unità diagnostica preposta agli accertamenti.