Insufficienza venosa: cause, sintomi e rimedi

23 ottobre 2024 Salute e prevenzione
Insufficienza venosa: cause, sintomi e rimedi
L’insufficienza venosa è un disturbo legato all’alterazione della circolazione venosa, che interessa maggiormente le donne sopra i 60 anni, e che si manifesta solitamente con gonfiore e senso di pesantezza alle gambe.

Date le sue possibili conseguenze, anche gravi, è opportuno trattarla in tempi brevi e nella maniera corretta. Vediamo, in questo articolo, da cosa può nascere, quali sono i suoi sintomi e quali sono i possibili rimedi.


Cos’è e cosa provoca l’insufficienza venosa


Quando si parla di insufficienza venosa si fa riferimento ad un disturbo della circolazione che interessa gli arti inferiori. La circolazione, che normalmente veicola il sangue dalle gambe al cuore, in questi casi non riesce ad avvenire in maniera corretta. Il sangue, infatti, non risale del tutto a causa di problemi alle valvole, creando così dei ristagni. L’insufficienza venosa di questo tipo è denominata insufficienza venosa organica e può colpire solamente le donne, solitamente over 60.

Si distingue dall’insufficienza venosa funzionale, che invece può interessare chiunque ed è causata da un sovraccarico funzionale delle vene a causa di posture scorrette e prolungate, che portano allo scarso movimento delle gambe.

In entrambi i casi, l’insufficienza venosa può manifestarsi con gonfiore diffuso delle gambe, sensazione di pesantezza, formicolio o prurito alle gambe, crampi, vene visibili e doloranti.

La diagnosi di insufficienza venosa avviene per mezzo dell’ecocolordoppler venoso degli arti inferiori. Si tratta di un esame strumentale, che attraverso l’analisi di input visivi e segnali acustici permette di mappare i vasi e di osservare in tempo reale la direzione del flusso sanguigno e il funzionamento delle valvole di pompaggio. 


Chi è più soggetto a questo disturbo e quali sono i fattori di rischio


L'insufficienza venosa colpisce diverse categorie di persone, con alcuni fattori di rischio da considerare. Chi ha familiari con questa patologia è più predisposto, così come chi è in sovrappeso: le persone obese hanno fino al 70% in più di probabilità di svilupparla. La gravidanza è un altro fattore rilevante, con incidenza più alta tra le donne che hanno avuto figli, a causa dei cambiamenti ormonali e dell'aumento della pressione addominale.

Anche l'età ha un ruolo: il disturbo è più comune nelle donne tra i 35 e i 60 anni, e nei soggetti oltre i 60 anni, sia uomini che donne. Infine, chi svolge lavori che richiedono di stare a lungo in piedi o seduti, come operai, autisti e impiegati, è più esposto al rischio di sviluppare insufficienza venosa, poiché una postura prolungata può compromettere la circolazione.


Insufficienza venosa: le possibili complicanze


L'insufficienza venosa spesso provoca vene varicose, causate dal malfunzionamento delle valvole che aiutano il sangue a risalire verso il cuore. Questo disturbo porta non solo a gonfiore e pesantezza nelle gambe, ma anche alla dilatazione delle vene superficiali e alla comparsa di capillari visibili. Con il tempo, i sintomi possono peggiorare e causare ulteriori problemi, come macchie scure nella zona delle caviglie, infiammazioni della pelle (ipodermiti), eczemi, e ulcere che si rimarginano lentamente.

Altri rischi includono i sanguinamenti e la tromboflebite, che si manifesta con coaguli nelle vene varicose, causando a volte trombosi venosa profonda. Questa, a sua volta, può sfociare in complicanze gravi come l’embolia polmonare, se i coaguli raggiungono i polmoni.


Le terapie per l’insufficienza venosa


La terapia per l’insufficienza venosa, prescritta dall’angiologo in base alla causa scatenante, può essere di diversi tipi anche in base alla gravità della condizione.

Tra i trattamenti più comuni si possono citare le terapie farmacologiche a base di flebo protettori, ma anche l’utilizzo di calze elastiche specifiche che, esercitando una pressione graduale, agiscono sui vasi stimolando la circolazione per evitare ristagni.

Nel caso in cui l’insufficienza venosa avesse già creato vene varicose, sarà il medico a valutare la situazione per capire come intervenire sui vasi interessati. I tipi di intervento sono diversi e vanno dalla scleroterapia, per piccoli inestetismi creati dai vasi dilatati, fino alla termoablazione safenica con radiofrequenza, intervento eseguito in anestesia locale e in regime di day-surgery.


Come prevenire l’insufficienza venosa


Nonostante l’insufficienza venosa sia perlopiù connessa a fattori di rischio per cui non è possibile fare prevenzione, esistono alcuni accorgimenti da mettere in atto per aiutare a contrastare l’insorgenza di questa condizione, in particolare se funzionale.

Tra questi, si consiglia di evitare il fumo e di controllare il peso corporeo, anche attraverso una dieta bilanciata e attività fisica regolare. È bene poi evitare di stare troppo tempo in piedi e di esporre le gambe al caldo. Indossare calze elastiche preventive, infine, può aiutare nel prevenire problematiche relative alla circolazione.

In ogni caso, si raccomanda di fare riferimento al proprio medico curante ai primi segnali riconducibili ad insufficienza venosa.


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