L'estate con l'Alzheimer, come affrontarla

30 luglio 2019 Salute e prevenzione
L'estate con l'Alzheimer, come affrontarla

Per tutti coloro che soffrono di Alzheimer, così come per le persone che se ne prendono cura, l’estate rappresenta una stagione problematica a causa delle alte temperature e anche dei cambiamenti di alcune abitudini quotidiane. Se già il sole cocente può provocare vertigini, spossatezza e stanchezza su una persona sana, su un anziano con demenza può essere ancora più pericoloso ed è per questo che sono necessarie alcune precauzioni in più.

Ecco dunque sette accorgimenti per sostenere i propri cari afferri da Alzheimer nei mesi caldi:

  • 1. Fate bere il paziente anche se non lo chiede. È difficile che una persona anziana possa avvertire il bisogno di abbeverarsi e, qualora ne sentisse la necessità, può succedere che non riesca a farlo capire o che non si renda conto di aver bevuto o meno nel corso della giornata. Ricordategli quindi di bere: senza liquidi il fisico si espone al pericolo di disidratazione che può portare a gravi conseguenze e problemi circolatori.
  • 2. Assistete il paziente durante la preparazione ed il consumo dei pasti. Diversi anziani colpiti da demenza, durante le prime fasi della malattia, continuano a cucinarsi i pasti in autonomia. Non è necessario disturbare l’attività del paziente, però è importante seguirlo nella preparazione dei cibi e controllare la varietà, la conservazione e la quantità degli alimenti assunti.
  • 3. Controllate il peso. Un altro elemento a cui fare attenzione è la dieta dell’anziano e l’eventuale perdita di chili. Per chi soffre di Alzheimer anche la quantità di cibo mangiata non è sempre adeguata: mangiare poco può infatti condurre a un dimagrimento che va sorvegliato costantemente.
  • 4. Attenzione alla somministrazione dei farmaci. Confrontarsi in maniera continua con il medico curante è importante. In estate potrebbe esserci bisogno di una modifica della terapia corrente, dato che alcuni farmaci possono manifestare degli effetti collaterali che non si conciliano con le alte temperature.
  • 5.Come comportarsi se il malato di Alzheimer dovesse sparire. In estate può succedere che il paziente si comporti in modo inconsueto, come vagare all’aperto o alla ricerca di in un luogo fresco. Se nel giro di breve tempo non si riuscisse a trovarlo, è fondamentale contattare le Forze dell'Ordine, informandole sulle abitudini della persona scomparsa.
  • 6. Uscire va bene, ma attenzione. L'anziano con Alzheimer perde l’orientamento nello spazio e nel tempo e, se a questo si aggiunge il caldo, il malato avrà il desiderio di uscire anche nelle ore più calde della giornata. Per fargli capire qual è il momento migliore per uscire senza indispettirlo, una soluzione può essere fargli vedere l’ora e scegliere il momento più adatto per un’uscita, programmandola in modo condiviso. Fuori casa è importante proteggere il paziente con un cappello e fargli mettere abiti freschi, ovvero senza materiali sintetici che non lasciano respiro alla pelle.
  • 7. Il caldo è ancora più pericoloso per chi soffre di malattie croniche Per tutti quelli che soffrono di malattie croniche il caldo può avere effetti ancora più pesanti. In pericolo, soprattutto, sono gli anziani affetti da malattie riguardanti l’apparato cardiaco (ischemie e infarti), i disturbi della respirazione e le insufficienze renali, che intaccano l’equilibrio di acqua e sali minerali. Una persona con demenza, se è già in uno stato progredito della malattia, non riuscirà a rendersi conto del suo stato di malessere e non potrà farlo notare a chi si prende cura di lui. Quindi, prestate molta attenzione.

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