I benefici del linfodrenaggio manuale, dal trattamento del linfedema alle ulcere

9 giugno 2022 Salute e prevenzione
linfodrenaggio manuale

Il linfodrenaggio manuale è una tecnica di massaggio utilizzata per drenare i liquidi linfatici dai tessuti ed eliminare le tossine accumulate, con numerosi benefici per la salute e il benessere psicofisico della persona.

Consiste in una serie di manovre delicate che agiscono sui tessuti superficiali (cute e sottocute) e non sulla muscolatura. In particolare, è indicato per stimolare il riassorbimento degli edemi e risolvere alcune patologie in ambito fisioterapico: per questo, per eseguirlo in modo efficace, il massaggio deve essere sempre svolto da operatori professionali qualificati e con esperienza. 

In questo articolo vedremo cos’è il linfodrenaggio manuale (anche noto come LDM), come si esegue e quali problemi può risolvere, tra i quali ci sono linfedema ed ulcere, problematiche frequenti nella terza età.

Cos'è il linfodrenaggio manuale, come si esegue e a cosa serve

Il linfodrenaggio manuale è un massaggio dolce utilizzato per favorire la naturale circolazione della linfa e ridurre un edema o guarire alcune problematiche causate dal malfunzionamento del sistema linfatico, un importante alleato che fa parte del nostro sistema immunitario e che ha la funzione primaria di raccogliere e smaltire dai tessuti batteri, sostanze di scarto e liquidi in eccesso. 

Rispetto alla pressoterapia, detta anche linfodrenaggio meccanico per via dell’utilizzo di gambali, il linfodrenaggio manuale ha il vantaggio di essere un trattamento mirato e personalizzato sulle problematiche specifiche del paziente.

Nella maggior parte dei casi il massaggio si esegue in posizione supina, ovvero con il corpo sdraiato sulla schiena; l’operatore effettua una serie di movimenti a spirale, ritmici e armonici,che servono per far defluire i fluidi, esercitando una leggera pressione con le dita, i pollici e le mani sovrapposte.

La procedura si esegue senza utilizzare oli o creme per favorire lo scorrimento delle dita sulla pelle del paziente. Il massaggio può durare da 30 a 60 minuti,a seconda della zona coinvolta, e va sempre misurato in relazione alle condizioni della persona. Al termine del trattamento non devono comparire dolore o rossori.

Le tecniche di linfodrenaggio manuale più diffuse

Esistono diverse tipologie di linfodrenaggio manuale. Quello più noto e diffuso è il metodo Vodder, dal nome del fisioterapista danese che lo sviluppò, insieme alla moglie e ad alcuni medici fisiologi, negli anni Trenta del Novecento.

Questo approccio, utilizzato in un primo momento soprattutto nell’estetica, è indicato come terapia d’elezione nell’approccio fisioterapico di alcune problematiche del sistema linfatico.

La scuola Leduc, invece, nata in un secondo momento, si basa sugli stessi principi ma differisce dal metodo Vodder per tipologia e numero di manovre da esercitare sul paziente. Il metodo Vodder, infatti, si effettua attraverso quattro movimenti, mentre, secondo la scuola Leduc, il massaggio deve avvenire con due manipolazioni: la manovra di richiamo e quella di riassorbimento.

I benefici del linfodrenaggio manuale

In ambito medico i benefici del linfodrenaggio manuale sono molteplici, in particolare in tutti i casi in cui occorre migliorare l’immunità locale e aumentare il benessere generale, sia fisico che psichico. Dal punto di vista estetico, invece, questo massaggio viene utilizzato soprattutto per la cellulite.

Questa pratica permette di:

  • purificare la linfa dalle scorie accumulate;
  • ossigenare i tessuti e favorire la loro riparazione, anche nel caso di interventi chirurgici che abbiano provocato un edema;
  • aiutare l’introduzione nel sangue di leucociti (le cellule del sistema immunitario, anche noti come globuli bianchi) e anticorpi (immunoglobuline).
  • riattivare la microcircolazione;
  • rendere la pelle più distesa.

Tra gli effetti benefici del linfodrenaggio manuale più importanti ci sono:

  • contrastare la ritenzione idrica;
  • lenire il senso di dolore;
  • liberare i liquidi in eccesso e ridurre il gonfiore;
  • favorire la cicatrizzazione di piaghe e ulcere, in particolare nei diabetici, per i quali una delle complicanze più temute è il piede diabetico;
  • regolare il funzionamento del sistema neurovegetativo (stipsi, stress, sindrome premestruale).

Le principali problematiche per cui è consigliato il linfodrenaggio manuale

Dopo aver visto i benefici del linfodrenaggio manuale, entriamo nel dettaglio di alcune delle principali problematiche per cui questo massaggio è particolarmente indicato. 

Edema linfatico

L’accumulo di liquidi che si verifica negli spazi liberi fra le cellule, al di fuori dei vasi sanguigni, è definito “edema”. L’edema linfatico, o linfedema, si manifesta solitamente con fastidio associato a dolore, gonfiore sulle braccia o sulle gambe (più o meno grande), sensazione di pesantezza o di tensione nella zona dell’arto o degli arti coinvolti.

Esistono due forme di linfedema:

  • primario, quando è congenito, ovvero causato da anomalie del sistema linfatico presenti fin dalla nascita;
  • secondario, quando si è sviluppato in seguito a traumi, interventi chirurgici, infezioni o lesioni.

Con il linfodrenaggio manuale si interviene sul percorso del flusso dei vasi linfatici, al fine di agevolare il riassorbimento della linfa concentrata nell’edema, favorendo così la circolazione verso il resto del corpo.

Edema agli arti inferiori (o flebedema)

Il flebedema è un edema localizzato negli arti inferiori causato da un’insufficienza venosa, a sua volta determinata da vene varicose o trombosi venosa profonda. Spesso ne soffrono le persone che per lavoro devono restare in piedi a lungo.

Danni derivanti da un trauma

Il linfodrenaggio può essere usato per guarire l’edema causato da un trauma, ad esempio nel caso di:

  • ematomi;
  • distorsioni;
  • fratture;
  • strappi muscolari;
  • lussazioni;
  • bruciature.

Interventi chirurgici che provocano un edema

Gli interventi chirurgici possono provocare un edema transitorio che va assorbito quanto prima per consentire al paziente una guarigione completa in tempi rapidi. In questi casi, il drenaggio linfatico manuale favorisce il ripristino delle condizioni fisiologiche precedenti l’intervento, agevolando la ripresa della zona interessata.

Morbo di Sudeck

Il morbo di Sudeck, o sindrome da dolore regionale complesso (CRPS), colpisce piedi, gambe, braccia e mani provocando bruciore e infiammazione. Le cause di questa malattia – detta anche Sindrome algodistrofica – sono ancora poco conosciute. Questa problematica spesso compare in seguito a traumi (distorsioni, fratture ossee, tagli, bruciature) o altri eventi dolorosi e invalidanti. La terapia indicata per guarire combina farmaci, fisioterapia e drenaggio linfatico manuale.

Ulcere

L’ulcera è una lesione della pelle caratterizzata da una cicatrizzazione lenta e difficoltosa o addirittura assente. Il linfodrenaggio manuale può risolvere le ulcere venose, arteriose e diabetiche. In questo caso, come anticipato, il massaggio manuale aiuta il processo di guarigione della cicatrice perché l’arrivo di nuova linfa porta cellule rigeneratrici.  

Per sapere di più su questa problematica puoi leggere il nostro articolo dedicato alle ulcere alle gambe.

Linfodrenaggio manuale: ci sono controindicazioni?

In alcuni casi il linfodrenaggio è sconsigliato. A questo proposito, si parla comunemente di controindicazioni “assolute”, se il massaggio va tassativamente escluso, e di controindicazioni “relative”, se il trattamento può essere eseguito prestando attenzione alle modalità, alla durata e alla frequenza.

In particolare, il massaggio linfodrenante non si deve effettuare in caso di:

  • manifestazioni allergiche;
  • infiammazioni acute;
  • infezioni (generali o locali) caratterizzate da un persistente stato febbrile;
  • trombosi venosa profonda, tromboflebiti;
  • edemi degli arti causati da insufficienza cardiaca;
  • tumori maligni non trattati.

Il linfodrenaggio manuale, invece, è consentito previa valutazione dello specialista, con le dovute precauzioni e solo se svolto da professionisti esperti, in presenza di:

  • infiammazioni croniche;
  • ipotensione (pressione arteriosa molto bassa);
  • disturbi funzionali della tiroide;
  • distonie neurovegetative (contrazioni muscolari involontarie);
  • asma;
  • precancerosi della pelle, ossialesioni della cute che possono predisporre alla formazione di un tumore;
  • tumori maligni trattati;
  • gravidanza.

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