La maculopatia, nota anche come degenerazione maculare,è un disturbo della vista che interessa la macula, la parte centrale della retina. È una delle malattie più gravi a carico dell’occhio e interessa principalmente la popolazione anziana: in Italia colpisce circa 1 milione di persone ed è la prima causa di cecità e ipovisione nel mondo occidentale.
Intervenire tempestivamente sulla maculopatia e tenerla sotto controllo significa rallentare l’insorgere delle complicanze più serie: ecco perché è fondamentale conoscerne cause e sintomi e seguire una serie di buone pratiche di prevenzione. Prima di approfondire questi aspetti, facciamo il punto sulla malattia e sui fattori scatenanti.
All’origine della maculopatia senile
Per comprendere cosa sia la maculopatia senile è necessario fare un passo indietro e osservare più da vicino la retina. Quest’area dell’occhio è composta da cellule sensibili alla luce e ai colori, ossia i fotorecettori. La loro funzione è trasformare gli impulsi luminosi in stimoli elettrici innescandone la trasmissione nervosa al cervello.
La macula è responsabile della visione centrale ed è la parte in cui c’è la massima concentrazione di coni, fotorecettori specializzati nella visione dei dettagli: grazie a queste cellule è possibile distinguere i particolari dell’immagine. A causa di una serie di fattori tra cui l’avanzare dell’età, questa parte della retina può andare incontro a degenerazione con inevitabili ricadute sui fotorecettori e sulla qualità della vista.
La patologia può presentarsi in due forme: secca o umida. Vediamo meglio come si manifestano.
Maculopatia secca o atrofica: cos’è e quali sono i sintomi
La forma di maculopatia più diffusa è quella secca, detta anche atrofica, che rappresenta l’85% dei casi. Gli anziani che ne soffrono vanno incontro al progressivo assottigliamento della macula che si atrofizza a causa di uno scarso apporto nutritivo da parte dei capillari: questo provoca la formazione di aree in cui i fotorecettori vanno incontro a degradazione e muoiono. In corrispondenza di queste zone la capacità visiva è fortemente ridotta.
Il primo segnale della degenerazione maculare senile è la presenza di depositi giallognoli sulla retina (le drusen). Con l’avanzare del processo degenerativo le aree danneggiate tendono a estendersi e a confluire l’una nell’altra: si tratta di un processo che può durare mesi o anni. In alcuni casi, inoltre, la malattia può trasformarsi nella forma umida.
Gli anziani che soffrono di maculopatia secca riferiscono sintomi tra cui:
- visione offuscata;
- percezione di uno o più punti ciechi nel campo visivo (scotomi) che ostacolano lo svolgimento di attività quotidiane come la lettura o la guida;
- percezione distorta delle linee che possono apparire ondulate o spezzate in alcuni punti (metamorfopsie).
Maculopatia umida o essudativa: come si manifesta
La maculopatia umida, detta anche essudativa, viene definita neovascolareperché si caratterizza per la formazione anomala di nuovi vasi sanguigni al di sotto della retina, nella membrana vascolare più interna all’occhio (coroide). Questi vasi di nuova formazione sono estremamente fragili e vanno facilmente incontro a rottura con conseguenti emorragie o fuoriuscite di siero (essudazioni). L’accumulo di liquidi sotto la retina crea danni ai fotorecettori.
L’insorgenza della maculopatia umida è acuta e tende a degenerare velocemente. Chi ne viene colpito, infatti, sperimenta disturbi visivi improvvisi: la percezione delle immagini diventa sfocata e distorta.
Sebbene meno diffusa della maculopatia secca, questa forma è più aggressiva e nei casi più gravi può portare alla perdita della vista.
Quali sono le cause della maculopatia?
Come abbiamo visto, in entrambe le forme di maculopatia il danneggiamento dei fotorecettori è la causa scatenante dei danni visivi. Le cause all’origine della malattia non risultano del tutto chiare, tuttavia sono diversi i fattori che incidono sensibilmente sull’insorgere del problema:
- età avanzata;
- fumo di sigaretta;
- abuso di alcol;
- diabete mellito;
- sedentarietà;
- carenza di vitamine e acidi grassi, Omega-3 in particolare;
- ipertensione arteriosa;
- esposizione prolungata a sorgenti di luce intensa;
- obesità;
- alti livelli di colesterolo nel sangue;
- familiarità;
- predisposizione genetica.
Come si effettua la diagnosi di maculopatia senile?
A diagnosticare la maculopatia senile è l’oculista nel corso di una visita completa del segmento anteriore dell’occhio e di un esame del fondo oculare. Il controllo avviene attraverso due tipi di esami:
- Angiografia:si tratta di un esame radiologico che consiste nella visualizzazione dei vasi sanguigni attraverso l’iniezione di un mezzo di contrasto.
- Tomografia a coerenza ottica: il meccanismo alla base di questo esame è simile a quello dell’ecografia e fornisce immagini ad alta risoluzione della cornea, della macula e della testa del nervo ottico. L’analisi computerizzata dei tessuti permette di ricostruirne la struttura e di individuare eventuali alterazioni. Non è un’indagine invasiva .
Esiste anche un test che si può fare in autonomia per monitorare l’evoluzione della malattia: la griglia di Amsler. Si tratta di una griglia quadrettata con un punto nero al centro che va osservata a una distanza di circa 30 cm e con un occhio chiuso. Chi soffre di maculopatia vedrà le linee distorte, i quadrati di grandezza diversa e scorgerà macchie scure all’interno del quadrato.
In generale, ai primi sintomi riconducibili alla malattia è sempre importante rivolgersi allo specialista.
Maculopatia senile: quali sono le cure?
Una volta diagnosticata la maculopatia, lo specialista prescriverà il trattamento più adatto alla forma con cui la malattia si manifesta. In generale, la forma secca atrofica non è curabile:quando la macula viene intaccata dall’atrofia, la visione centrale è ormai compromessa perché è connessa alla perdita di cellule nervose che non possono rigenerarsi.
Grazie alla diagnosi precoce, tuttavia, è possibile tenere sotto controllo il progredire della patologia attraverso l’assunzione di integratori alimentari a base di vitamine e antiossidanti.
Su questo fronte, dunque, la prevenzione e il controllo periodico della vista dopo i 65 anni sono cruciali per minimizzare i fattori di rischio e intervenire sulla patologia allo stadio iniziale, in modo che le aree danneggiate non si estendano.
Per quanto riguarda la maculopatia essudativa, invece, il trattamento avviene tramite l’iniezione nel bulbo oculare di farmaci anti-VEGF. Si tratta di molecole che inibiscono il fattore di crescita all’origine della formazione dei nuovi vasi retinici, il VEGF, appunto.
Sul fronte delle nuove cure per la maculopatia senile ci sono, inoltre, soluzioni sempre più performanti: vediamole meglio.
Nuovi trattamenti per la degenerazione maculare
Per gli anziani affetti da maculopatia esistono nuove soluzioni che consentono di massimizzare il potenziale delle aree di retina centrale ancora funzionanti.
Questa possibilità, in particolare, è legata all’impianto all’interno dell’occhio di lenti telescopiche, in grado cioè di ingrandire l’immagine che arriva dalla parte centrale della retina, o prismatiche, studiate cioè per spostare la messa a fuoco sulle parti della retina ancora attive al di fuori dell’area centrale, valorizzando così la vista periferica.
Oltre all’impianto di lenti, lo specialista può consigliare la riabilitazione visiva che, attraverso un percorso individuale che contempla tecniche di stimolazione ed esercizi specifici, aiuta la persona ipovedente a potenziare le capacità visive residue.
È possibile prevenire la degenerazione maculare?
Parlare di prevenzione della maculopatia senile significa non solo accendere i riflettori sulle gravi conseguenze che comporta, ma soprattutto promuovere una maggiore consapevolezza rispetto alla malattia in generale, di cui c’è ancora poca conoscenza tra le persone, e ai fattori che incidono sull’insorgenza.
Non a caso, Cittadinanzattiva, Associazione italiana diabetici (FAND), Federazione Nazionale Pensionati, Gruppo Oculisti Ambulatoriali Liberi e Comitato Macula a febbraio 2022 hanno sottoscritto un protocollo d’intesa per la promozione di azioni concrete a tutela dei diritti dei pazienti affetti da questa patologia.
Al centro del documento ci sono obiettivi come la promozione di campagne di prevenzione e di informazione, oltre che l’incentivazione di politiche di assistenza comuni sul fronte territoriale.
In generale, le buone pratiche da seguire per ridurre il rischio di insorgenza della malattia includono:
- evitare il fumo e l’abuso di alcol;
- seguire una dieta equilibrata a base di vegetali verdi, Omega-3, frutta fresca;
- tenere sotto controllo il peso;
- proteggere gli occhi con occhiali da sole in grado di schermare completamente i raggi ultravioletti;
- rivolgersi subito a uno specialista in presenza di sintomi sospetti.
I servizi di PrivatAssistenza per gli anziani affetti da maculopatia
La maculopatia senile è un disturbo della vista che compromette il normale svolgimento di alcune attività quotidiane: gli anziani che ne sono affetti hanno particolare bisogno di un’assistenza quotidiana mirata, quindi, come quella offerta dalla rete di PrivatAssistenza.
Rivolgendosi a uno degli oltre 200 centri presenti su tutto il territorio nazionale è possibile accedere a una gamma completa e personalizzabile di servizi di assistenza domiciliare. Gli operatori di PrivatAssistenza, tutti altamente qualificati, si occupano dell’anziano supportandolo quotidianamente nello svolgimento di tutte le attività divenute più complicate a causa dei disturbi visivi legati a questa patologia.
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