Parkinson, i campanelli d'allarme prima dei tremori

21 gennaio 2019 Salute e prevenzione
Parkinson, i campanelli d'allarme prima dei tremori

Ne hanno sofferto molti personaggi famosi: Papa Giovanni Paolo II, il cardinale Carlo Maria Martini, Mao Tse-Tung (timoniere della Repubblica Popolare Cinese), Muhammad Ali già noto come Cassius Clay campione di boxe, Deborah Kerr, attrice in “Il Re ed Io”, Johnny Cash. Oggi, il più famoso fra gli attori malati di Parkinson è sicuramente Michael J.Fox di “Ritorno al Futuro”, l’attore ha ricevuto la sconvolgente diagnosi già alla giovanissima età di 30 anni, nel 1991,

Sono molti i personaggi famosi malati di Parkinson: su Wikipedia è disponibile un elenco dei personaggi noti che hanno portato, o stanno portando, questo peso. (https://en.wikipedia.org/wiki/List_of_people_diagnosed_with_Parkinson's_disease)

Il Parkinson è una malattia neurodegenerativa causata dalla morte progressiva di alcune cellule del cervello che producono dopamina, un neurotrasmettitore che controlla i movimenti automatici del corpo. Quando questo mediatore è carente, compaiono tremore a riposo, rigidità, lentezza motoria.

In Italia sono oggi circa 300.000 le persone affette da morbo di Parkinson, per lo più uomini, con età media d’esordio compresa fra i 59 e i 62 anni. Gli esperti ricordano che, anche nel caso di questa patologia (come in molte altre), è importante giocare d’anticipo. Ecco, dunque, dieci campanelli d’allarme da non sottovalutare segnalati da Gianni Pezzoli, direttore del Centro Parkinson dell’Azienda socio sanitaria territoriale Gaetano Pini-Centro traumatologico ortopedico di Milano.

I 10 campanelli d’allarme del Parkinson
da tenere sotto controllo

  • Disturbi dell’olfatto
    Molti anni prima delle manifestazioni motorie, può comparire una perdita dell’olfatto (la capacità di percepire gli odori). Si potrebbe, ad esempio, avere difficoltà ad avvertire il profumo di una torta appena sfornata o di un mazzo di fiori.
  • Stipsi (stitichezza)
    È uno dei sintomi precoci della malattia. Anche chi non ha mai sofferto di costipazione potrebbe cominciare ad avere l’intestino «pigro», oltre ad avvertire un fastidioso senso di gonfiore e di «cattiva digestione». Ma niente allarmismi perché, la stitichezza è un disturbo molto comune, che spesso non ha nulla a che fare con il Parkinson.
  • Disturbi urinari
    Si manifestano generalmente con la frequente necessità di fare pipì. Disturbi, questi, che non devono comunque far scattare subito l’allerta perché spesso causati dalla prostata ingrossata (ipertrofia prostatica benigna).
  • Alterata sudorazione
    Può comparire ridotta sudorazione o, al contrario, sudorazione abbondante (iperidrosi). Anche la pelle può subire delle alterazioni, diventando untuosa e seborroica. La parte superiore del corpo (viso, braccia, torace) è generalmente la più colpita.
  • Voce flebile
    Gradualmente la voce potrebbe cominciare a cambiare, diventando flebile e monotona, al punto che chi ascolta chiede di alzare il tono perché fatica a sentire.
  • Difficoltà di scrittura
    Una spia iniziale della malattia riguarda la scrittura: i caratteri, inizialmente di normali dimensioni, si contraggono e si rimpiccioliscono verso la fine di una parola o di una riga (micrografia). Gruppi di lettere sono spesso intervallati da spazi, incertezze, arresti. Inoltre, alcune lettere risultano particolarmente difficili da scrivere: accade nel caso della E e della L (corsive), che hanno occhielli o ripiegamenti, oppure nel caso della M e della N, cui si tende ad aggiungere una o più gambe. In alcuni casi, la scrittura è alterata al punto da diventare indecifrabile.
  • Problemi di deglutizione
    Si tratta di un procedimento complesso che implica l’attivazione di circa 28 muscoli in 10-11 secondi, in una rigida sequenza temporale. Capita che, nelle fasi iniziali di malattia, un pezzo di pane, un sorso di succo di frutta, un po’ di formaggio o una foglia di insalata vadano di traverso (disfagia). Inoltre, proprio a causa di una ridotta deglutizione, la saliva può accumularsi in bocca.
  • Ridotto movimento di un braccio
    Tra i possibili campanelli d’allarme della malattia c’è la difficoltà a muovere un braccio. È tipico notare, durante la camminata, che un braccio oscilla meno dell’altro. Questo accade perché il Parkinson esordisce in modo asimmetrico, coinvolgendo prima una parte del corpo (destra o sinistra) e poi l’altra.
  • Disturbi del sonno
    Uno dei possibili segnali precoci della malattia è il «Rem behavior disorder (Rbd)», un disturbo del movimento e del comportamento che si verifica durante la fase Rem, in cui il sonno è più profondo. In pratica, chi ne soffre presenta attività motoria e verbale, come gesticolare, parlare, urlare, correlata al contenuto dei sogni, che spesso risultano vividi e angoscianti.
  • Depressione
    Potrebbe manifestarsi molto prima della comparsa dei disturbi motori, sotto forma di umore triste, affaticamento, modificazioni dell’appetito, disturbi di memoria. Si associa spesso ad apatia, ovvero uno stato di indifferenza emotiva, in cui manca la voglia di svolgere o intraprendere anche le più semplici attività quotidiane.

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La diagnosi del morbo di Parkinson è basata prima di tutto su una visita neurologica, in cui sono comprese anamnesi e storia clinica passata e presente, oltre a un esame neurologico. Rivolgersi sempre al proprio medico di base e farsi prescrivere una visita specialistica neurologica.

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