La polmonite ab ingestis è una forma di polmonite provocata dall'inalazione di materiali estranei, come cibo o liquidi, che finiscono nei polmoni e causano un'infezione. Le persone fragili come gli anziani, con patologie neurologiche o gastrointestinali, sono più vulnerabili nei confronti di questa problematica, che spesso si lega a disturbi della deglutizione e che, come tutte le malattie respiratorie, è importante trattare con terapie adeguate per evitare complicanze.
In questo articolo spiegheremo cos'è la polmonite ab ingestis, da cosa è causata e quali sono i principali fattori di rischio. Approfondiremo quali sono i sintomi con cui si manifesta e come si diagnostica, infine esamineremo le strategie più efficaci per curare questa condizione e gli accorgimenti che possono aiutare chi accudisce quotidianamente un anziano a prevenirla.
Cosa significa “ab ingestis” e in cosa consiste questa forma di polmonite
L'espressione latina ab ingestis significa “da cose ingerite”. Nel linguaggio medico è utilizzata per fare riferimento all'inalazione involontaria di materiali provenienti dall'apparato digerente, cioè dalla bocca, dall'esofago o dallo stomaco. Questa locuzione è comunemente impiegata per indicare una forma di polmonite, detta appunto polmonite ab ingestis o polmonite da aspirazione o da inalazione, provocata da alimenti, bevande o secrezioni che vengono accidentalmente aspirati e finiscono nei polmoni, dando origine a un'infezione.
Le cause della polmonite ab ingestis
L'aspirazione di particelle di cibo o bevande presenti nella bocca o nella gola può far sì che i batteri che possono trovarsi nel cavo orofaringeo entrino nelle vie aeree e raggiungano i polmoni, provocando una polmonite batterica. È anche possibile che venga aspirato materiale gastrico, cioè che arriva dallo stomaco, la cui acidità può danneggiare gravemente i polmoni e renderli più suscettibili all'aggressione dei batteri: questa eventualità può verificarsi in presenza di vomito o rigurgito.
La polmonite ab ingestis colpisce frequentemente le persone fragili e con problematiche di salute che le rendono più esposte a questa patologia, come gli anziani.
Polmonite da aspirazione: i fattori di rischio
Uno dei fattori di rischio di polmonite ab ingestis è la disfagia, un disturbo della deglutizione che può favorire l’aspirazione accidentale di alimenti o liquidi. La disfagia è spesso una conseguenza di malattie neurologiche cerebrovascolari e degenerative la cui incidenza aumenta con l'invecchiamento, come Parkinson, Alzheimer, demenza, ictus e ischemia, oltre che di patologie come SLA (Sclerosi Laterale Amiotrofica) e sclerosi multipla.
All'origine della disfagia possono anche esserci malattie dell'apparato gastrointestinale, come il reflusso gastroesofageo, che causa la risalita nell'esofago del materiale acido dello stomaco, e l'acalasia, un disturbo della motilità delll'esofago che rende difficile la discesa del bolo, cioè del cibo masticato, verso lo stomaco.
Anche disfunzioni muscolari di viso e collo – per esempio legate a paralisi facciale, e alterazioni strutturali dell'orofaringe e dell'esofago, come quelle provocate da un tumore – possono determinare una difficoltà a deglutire e aumentare il rischio di polmonite ab ingestis. Negli anziani, insieme alla disfagia, un altro fattore di rischio è rappresentato dalla riduzione dello stimolo della tosse, che costituisce un importante meccanismo di difesa perché permette di rimuovere i corpi estranei dalle vie respiratorie e, di conseguenza, riduce la probabilità di sviluppare una polmonite da aspirazione.
Anche la salute orale spesso precaria in questa fascia di età aumenta il pericolo di polmonite da ingestione: in presenza di disturbi come la parodontite, una malattia infettiva cronica che distrugge progressivamente le strutture dei denti, i batteri dal cavo orale possono raggiungere le vie respiratorie e, da qui, i polmoni.
A queste problematiche se ne aggiungono altre, sempre tipiche dell'invecchiamento, come le alterazioni della funzionalità dell'apparato respiratorio (per esempio la riduzione dell'elasticità e dell'efficienza polmonare) e il fisiologico indebolimento del sistema immunitario: tutti questi elementi fanno sì che gli anziani siano particolarmente a rischio di polmonite da inalazione.
I sintomi e le complicanze della polmonite ab ingestis
I sintomi con cui la polmonite ab ingestis si manifesta sono analoghi a quelli delle altre forme di polmonite e includono:
- tosse, spesso accompagnata da muco denso;
- febbre alta;
- difficoltà respiratorie;
- dolore toracico;
- malessere generale.
Come abbiamo illustrato nel nostro articolo sulla polmonite negli anziani, in questa fascia di età la polmonite può presentarsi con una sintomatologia più lieve, per esempio senza febbre o con febbre molto bassa. Non è comunque una problematica da sottovalutare, perché se non trattata può causare complicanze molto gravi: rispetto agli altri tipi di polmonite, ad esempio, la polmonite da aspirazione si associa più frequentemente ad ascesso polmonare, una condizione caratterizzata dalla formazione di sacche di pus nei polmoni.
Come si diagnostica la polmonite ab ingestis
La diagnosi di polmonite ab ingestis si basa, oltre che sulla visita del paziente e sulla valutazione dei sintomi e della storia clinica della persona, su esami strumentali come la radiografia del torace, che permette di confermare il sospetto di polmonite da aspirazione. In genere, infatti, questa forma di polmonite si manifesta con segnali clinici tipici, come degli addensamenti in alcune parti dei polmoni, per esempio alla base, dove comunemente si depositano le secrezioni o i residui alimentari aspirati. La presenza di questa anomalia, riscontrata all'esame radiografico, permette quindi di confermare la diagnosi di polmonite ab ingestis nei pazienti con fattori di rischio per questa patologia.
Oltre alla radiografia del torace, è utile effettuare l'esame microbiologico di un campione di muco per individuare l'agente patogeno che ha causato l'infezione.
Come si cura la polmonite ab ingestis
Il trattamento della polmonite ab ingestis richiede, generalmente, una terapia antibiotica che deve essere prescritta dal medico o dallo specialista sulla base dei sintomi, del quadro clinico generale del paziente, della presenza di altre malattie e degli eventuali farmaci già assunti.
I casi di polmonite lieve di solito possono essere curati a casa, sempre sotto stretto controllo medico. In presenza di sintomi severi, può essere necessario il ricovero in ospedale: come ricorda l'Istituto Superiore di Sanità, questa misura precauzionale è raccomandata nei pazienti a rischio, per esempio negli anziani, che spesso hanno un quadro clinico compromesso e altre patologie, quindi sono più esposti al pericolo di complicanze.
I tempi di guarigione dalla polmonite possono variare a seconda della gravità dei sintomi, dell'età e delle condizioni di salute del malato: i pazienti fragili come gli anziani possono avere un decorso più lento, che è importante monitorare attentamente.
Come prevenire la polmonite da aspirazione
Per prevenire la polmonite ab ingestis è fondamentale controllare i suoi fattori di rischio, primo fra tutti la disfagia, che come abbiamo visto rappresenta una delle principali condizioni che portano allo sviluppo di questa forma di polmonite.
La gestione di un paziente con disfagia richiede una serie di accorgimenti utili per ridurre la probabilità che cibo o bevande possano finire nelle vie respiratorie e, da qui, nei polmoni. Le misure più adeguate devono essere valutate con il coinvolgimento di un team multidisciplinare composto da vari specialisti, come logopedista, nutrizionista o dietista, otorinolaringoiatra, e possono includere:
- una dieta a base di alimenti morbidi, come yogurt, semolino, carne trita, formaggi cremosi, più semplici da deglutire, e priva di cibi duri, di consistenza non uniforme o che tendono a sbriciolarsi, che potrebbero essere facilmente aspirati;
- una serie di accortezze per assistere la persona durante i pasti, come imboccare un paziente disfagico nel modo giusto e aiutarlo ad assumere la posizione corretta quando mangia o beve, sia da seduto sia se allettato;
- un percorso di rieducazione alla deglutizione che aiuti a compensare il più possibile i deficit causati dalla disfagia;
- una terapia farmacologica per migliorare i riflessi della deglutizione e della tosse.
Particolare attenzione deve essere posta nell'accudire persone con patologie o condizioni cliniche che possono predisporre alla disfagia, adottando tutti gli accorgimenti utili a prevenire questo disturbo: nei pazienti con deficit neurologici, per esempio, la rieducazione precoce alla deglutizione può contribuire a evitare che questa problematica si manifesti.
Oltre alla disfagia, è importante anche tenere sotto controllo gli altri fattori di rischio della polmonite ab ingestis, per esempio attraverso una buona igiene orale che riduca il pericolo di proliferazione batterica e un'alimentazione completa che protegga gli anziani dalla malnutrizione, una condizione comune con l'avanzare dell'età che può abbassare le loro difese immunitarie e renderli più vulnerabili alle infezioni.
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Come abbiamo visto, prevenire e trattare tempestivamente la polmonite ab ingestis è molto importante, soprattutto quando questa patologia colpisce persone fragili, più soggette a svilupparla e particolarmente esposte al pericolo di gravi complicanze.
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