Pressione bassa e demenza: lo stretto legame
Le persone che soffrono di frequenti abbassamenti della pressione e vertigini sono più predisposte al rischio di ammalarsi di demenza.
È questo ciò che viene fuori da uno studio pubblicato su PLoS Medicine: i ricercatori hanno dimostrato che meno sangue arriva al cervello durante i momenti di pressione bassa, più aumentano i danni alle cellule del cervello nel corso del tempo. Già in passato, alcune ricerche avevano trovato un collegamento tra l'alta pressione del sangue e la demenza, ma nell’articolo di PloS Medicine, lo studio porta alla luce nuove evidenze.
I ricercatori dell'Erasmus Medical Center, in Olanda, si sono concentrati su periodi transitori di pressione bassa, che aumentano in età avanzata e si manifestano con la sensazione di vertigini quando ci si alza improvvisamente. I ricercatori hanno monitorato 6.000 persone, per una media di 15 anni, e hanno provato quello che si pensava già in altre ricerche: chi, delle persone nell‘esperimento soffriva di continui periodi di bassa pressione mentre era in piedi, aveva più probabilità di sviluppare la demenza negli anni a venire. L’aumento del rischio di demenza per colpa della pressione bassa era solo del 4% ma, come hanno sottolineato i ricercatori, sono in molti a soffrire di questo disturbo.
"Quando gli episodi sono rari - commenta Tom Dening, della Nottingham University - non c'è motivo di preoccuparsi. Ma se il problema si verifica di frequente, allora vale la pena di vedere il medico in quanto vi possono essere cause rimediabili, per esempio rivedere il dosaggio di alcuni farmaci".
Laura Phipps, dell'Alzheimer Research UK, sottolinea che "i rischi presenti in questo studio sono piccoli rispetto ad altri fattori di rischio noti per la demenza, come fumo, alcol, mancanza di attività e colesterolo alto, ma - prosegue - si aggiungono a un quadro sempre più complesso di come i cambiamenti della pressione sanguigna impattino sul cervello".