La pandemia ha costretto molte persone con demenza all’isolamento fisico e sociale. Con il lockdown e l’altissima pressione sul sistema sanitario chi già versava in questa condizione ha dovuto sostenere la chiusura dei servizi medici, l’accesso limitato per le terapie e la perdita di contatti.
Con la lenta riapertura e l’arrivo della bella stagione sono state molte le occasioni per riprendere con le attività quotidiane. Anche solo qualche semplice esercizio fisico all’aria aperta, una passeggiata oppure qualche attività sociale sono fondamentali per mantenere corpo e mente davvero sani.
Camminare, anche per solo qualche metro, aiuta a migliorare equilibrio e coordinazione, oltre a portare a diversi risvolti positivi a livello umorale. D’altro lato, incontrare persone aiuta molto i pazienti dal punto di vista cognitivo, tenendo allenata la memoria e incoraggiando l’interazione.
Per chi si prende cura dei pazienti con disabilità, famigliari o caregiver che siano, è però bene ricordare che a tutte queste attività sono connessi anche aspetti negativi, come ad esempio l’affaticamento e i dolori fisici che possono insorgere con l’attività all’aria aperta. Inoltre, per alcuni pazienti l’ambiente esterno potrebbe essere fonte di stress e disagio; quindi, occorre stare attenti quando vengono proposte queste attività.
Questi aspetti negativi possono anche ripercuotersi sullo stato umorale del paziente, portando quindi al risultato opposto.
I suggerimenti della Federazione Alzheimer Italia
Per aiutare famiglie e caregiver che si occupano di persone con disabilità, la Federazione Alzheimer Italia ha stilato una serie di consigli pratici proprio per favorire lo svolgimento delle attività all’aria aperta, così da recuperare le capacità motorie e sociali perse durante l’ultimo anno e mezzo.
Le attività in questione sono suddivise in 3 categorie:
- Attività motorie: il suggerimento è di fare movimenti semplici, come una passeggiata intorno a casa o in un parco poco distante, sempre e comunque nelle ore meno calde della giornata.
- Attività di stimolazione cognitiva: alcune attività poco impegnative possono portare ottimi risultati come, andare al parco e sedersi su una panchina per osservare cosa avviene intorno, occuparsi del proprio giardino o semplicemente sentire profumi e rumori.
- Attività ludico-ricreative: andare al bar a bere un caffè, prendere un gelato o assistere ad un evento all’aperto possono essere alcune attività ricreative interessanti per il paziente (ovviamente è fondamentale considerare sempre la sua soglia di tolleranza).
Quando si vogliono organizzare le attività all’aperto per la persona con demenza prima di tutto è fondamentale ricostruire la sua storia personale di vita. Solo conoscendo le sue esperienze, il suo carattere e i suoi interessi è possibile creare una routine quotidiana idonea che possa aiutare a svolgere attività nuove senza perdere la sensazione di sicurezza.
In questo caso i fattori da valutare sono 5: storia personale (abitudini, interessi e passioni precedenti alla diagnosi), personalità (il carattere del paziente), stato fisico (capacità di movimento ed eventuali problematiche che potrebbero insorgere in caso di attività fisica), stato cognitivo-comportamentale (capacità residue per memoria, comunicazione e relazione con altri) e infine ambiente (individuazione dei luoghi nella quale il paziente si sente più a suo agio, sia dal punto di vista fisico sia mentale).
In ogni caso, qualunque attività dev’essere pensata sulla base di questi criteri e, a fronte della non autosufficienza del paziente è opportuno pensare di rivolgersi a figure specializzate nell’assistenza socio-assistenziale per malati di Alzheimer.