Vaccini antinfluenzali: sì o no?

7 novembre 2017 Salute e prevenzione
Vaccini antinfluenzali: sì o no?

Lo scorso anno sono stati quasi 5 milioni e mezzo gli italiani che si sono ritrovati a letto con l’influenza. La stagione invernale è alle porte e con essa i terribili e temibili virus influenzali.
Il Ministero della Salute ci segnala che il picco massimo dei casi si registra tra dicembre e gennaio quindi novembre è il mese più indicato per dedicarsi alla prevenzione!
Il metodo più efficace in assoluto per tenersi al riparo da febbre, starnuti e nausea è sicuramente il vaccino.

I vaccini Attualmente nel nostro paese sono disponibili due tipologie di vaccini inattivi (ossia che non contengono virus attivi e/o interi): quello trivalente, con tre ceppi di virus, e il quadrivalente, con quattro ceppi di virus.

A variare sono le combinazioni e il match dei virus stessi. La sua validità dipende molto dalla correlazione tra la tipologia di influenza stagionale che circola e i virus che contiene. Più il virus influenzale sarà simile a quelli presenti nel vaccino, maggiore sarà l’efficacia. I benefici della vaccinazione, inoltre, dipendono anche dalle specifiche caratteristiche del paziente.

La vaccinazione avviene per mezzo di una iniezione intramuscolare e un’unica dose è sufficiente a coprire l’intera stagione, anche se la sua efficacia tende a diminuire con il passare dei mesi.

Il periodo migliore per fare il vaccino è sicuramente quello autunnale, a cavallo tra ottobre e dicembre. Il corpo ha bisogno di circa due settimane per produrre gli anticorpi che proteggono dai virus iniettati ecco perché occorre muoversi prima che la stagione delle influenze inizi.

Pro e contro Non tutti possono permettersi il lusso di fare la vaccinazione antinfluenzale. È assolutamente sconsigliata a:

  • lattanti al di sotto dei sei mesi;
  • donne nei primi tre mesi di gravidanza;
  • soggetti che abbiano manifestato una reazione allergica grave dopo la somministrazione di una precedente dose del vaccino.

Per fare il vaccino occorre essere in ottime condizioni di salute, quindi chi ha una malattia acuta di grave o media entità dovrà aspettare di rimettersi prima di effettuare l’iniezione.

Nessuna controindicazione, invece, per chi è allergico all’uovo, chi ha malattie acute di lieve entità e chi allatta. Contrariamente a quanto si dice in giro, in questi casi non si corre nessun rischio. Anche chi è affetto da immunodeficienze può stare tranquillo, al massimo vi sarà una mancata risposta immunitaria al vaccino.

Per quanto riguarda gli effetti collaterali è raro che se ne verifichino ma comunque sono di lieve entità e breve durata. Tendono ad insorgere dalle 6 alle 12 ore dopo la somministrazione e spariscono nell’arco di un paio di giorni senza il bisogno di nessun tipo di trattamento.

Gli effetti collaterali più diffusi sono:

  • rossore e gonfiore nel punto dell’iniezione;
  • febbre bassa
  • dolori muscolari
  • malessere generale.

La campagna di vaccinazione, come di consueto, è promossa dal Servizio Sanitario Nazionale che ne consente l’accesso gratuito a questi soggetti:

  • ultrasessantacinquenni;
  • donne al secondo e terzo trimestre di gravidanza;
  • immunodepressi e persone che soffrono di particolari patologie tra cui asma, diabete, malattie renali, malattie dell’apparato cardiocircolatorio, fibrosi cistica, tumori, malattie polmonari e malattie epatiche;
  • bambini e adolescenti sottoposti a trattamenti a lungo termine con acido acetilsalicilico;
  • familiari di soggetti ad alto rischio;
  • ospedalizzati a lunga degenza;
  • medici e personale sanitario di assistenza;
  • addetti ai servizi di primario interesse collettivo (Polizia, Vigili del Fuoco, insegnanti, ecc.);
  • persone a contatto con animali (macellatori, veterinari, allevatori, ecc.).

Chiunque altro voglia fare il vaccino pur non rientrando in queste categorie potrà farlo, dietro prescrizione del medico curante, ad una cifra che si aggira intorno ai 12-18 €.

Insomma, vaccinarsi è una forma di prevenzione che fa stare sicuri tutti, un volersi bene e un voler bene.

A giovarne, infatti, è la salute pubblica, specialmente quando vi è un’elevata correlazione tra il vaccino e i virus circolanti. Fatto il vaccino ricordatevi sempre di lavarvi accuratamente le mani con il sapone e di coprirvi naso e bocca nelle giornate più fredde.

Nonostante abbiano una risposta immunitaria più lenta, ci sono diverse ragioni per vaccinare gli over 65, prima fra tutte evitare che una banale influenza si trasformi in qualcosa di molto più grave.

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