L'Alzheimer è una malattia in forte aumento e di grande impatto sociale in Italia, che fa registrare cifre sempre più allarmanti: oltre un milione di malati, solo in Puglia si registrano oltre 70mila casi. Per questo il Senato ha approvato ieri all'unanimità una mozione che impegna il Governo a promuovere, da un lato, una intensa e capillare attività di monitoraggio epidemiologico della malattia per tenerne sotto controllo l'evoluzione, dall'altro, a mettere in campo ogni strumento utile al sostegno e allo sviluppo della ricerca scientifica nel campo delle malattie neurodegenerative e della demenza, a formare ed aggiornare gli operatori del settore e a creare omogeneità nella rete integrata dei servizi socio-sanitario assistenziali su tutto il territorio nazionale.
Lo annuncia con soddisfazione in una nota il Senatore del PDL Luigi d'Ambrosio Lettieri, segretario della Commissione Sanità di Palazzo Madama e relatore del provvedimento.
"Secondo i recenti Rapporti Mondiali Alzheimer", si legge nella mozione, "il numero di persone affette da demenza è destinato a raddoppiare ogni 20 anni, passando dai 36 milioni nel 2010 ai 115 milioni nel 2050, con costi sanitari e sociali stimati in 604 miliardi di dollari, cifra che rappresenta circa l'1% del PIL mondiale. Nel nostro Paese non sono disponibili dati ufficiali e aggiornati sull'epidemiologia del morbo di Alzheimer determinando così una possibile carenza di informazioni, riferita anche alla differente incidenza territoriale della patologia e alla possibile disomogeneità della qualità e dell' efficacia dell'offerta di prestazioni erogate da ciascuna Regione".D'Ambrosio Lettieri sottolinea come "questa disomogeneità vada assolutamente corretta.
La malattia di Alzheimer, infatti, è la causa più comune di demenza che, in Italia, secondo i dati disponibili, affligge oltre un milione di pazienti con un aumento annuale di circa 150.000 nuovi casi. Solo in Puglia sono 70.000. Sotto il profilo economico, poi, in rapporto alla evoluzione della patologia, i costi sanitari e quelli indotti variano tra i 15.000 e i 50.000 euro annui a paziente. Il Parlamento europeo l'ha dichiarata priorità di salute pubblica".FONTE: SIC