Secondo quanto segnalato dall’Agenzia italiana del farmaco, l’uso inappropriato di medicine nell’età anziana si sta diffondendo in maniera crescente. Infatti, nel rapporto dell’Osservatorio nazionale sull’impegno dei medicinali (Osmed) nel corso del 2019 il 98% degli over 65 ha ricevuto almeno una prescrizione di farmaci con un consumo giornaliero pari a tre dosi per ogni cittadino.
Al di là dell’altissima percentuale di anziani che fanno uso di farmaci sono emerse alcune particolarità. Innanzitutto, gli uomini tendono a fare maggiormente uso di medicinali rispetto alle donne e anche geograficamente vi è un divario nell’utilizzo, con un Sud Italia che tende ad assumere più farmaci rispetto al Nord (mediamente si spendono 593 euro l’anno in farmaci al Nord contro i 759 euro del Sud).
Il divario si sposta anche sulle tipologie di farmaci prescritti, con alcuni consumati maggiormente rispetto ad altri. Tra questi rientrano i farmaci del sistema cardiovascolare, le medicine per il diabete e i gastroprotettori.
Antibiotici e vitamina D: il consumo si fa preoccupante
Nicola Magrini, direttore dell’Agenzia italiana del farmaco non ha dubbi: l’uso di antibiotici è ormai diventato eccessivo, con oltre il 50% degli anziani che ne fa uso durante l’anno. E oltre all'utilizzo smodato di questa tipologia di medicina iniziano ad emergere le prime discussioni sull’interazione tra farmaci erroneamente usati insieme e le problematiche che questo può comportare.
Altro snodo della discussione è la vitamina D che rientra nettamente tra i farmaci più utilizzati e inizia a far preoccupare gli esperti. Il suo utilizzo sembra essere palesemente eccessivo e, secondo quanto emerso dalla ricerca, le dosi sarebbero spesso più elevate del necessario.
Anche confrontando i dati sull’utilizzo di vitamina D negli altri paesi europei, i risultati non sono confortanti. In Italia, il Colecalciferolo, un farmaco che rientra nella top 5 tra i più utilizzati, in altri paesi non è neanche tra i primi 100.
Nelle Rsa alle prescrizioni si aggiungono gli psicotropi
Per i residenti delle Rsa alla lista dei farmaci più usati si aggiungono anche gli psicotropi, tra cui benzodiazepine, antidepressivi e antipsicotici. Nel rapporto viene però evidenziato come spesso negli anziani istituzionalizzati è comune la presenza di disturbi neuro-psichiatrici che giustificherebbe l’utilizzo di questi farmaci; tuttavia, bisogna considerare che l’utilizzo di queste medicine viene anche associato a importanti eventi avversi e non è quindi considerabile come appropriato.
Il rapporto parla quindi di un “ampio carico farmacologico”, soprattutto quando si tratta di farmaci cardiovascolari o per il sistema nervoso.
Per qualsiasi assistenza durante il ciclo di cure, scopri i servizi infermieristici di Privatassistenza.