Dati preoccupanti emergono da un’indagine di Senior Italia Federanziani. Secondo quanto raccolto dall’associazione, infatti, su un campione di 1.230 over 65, il 40% dei pazienti non segue regolarmente la terapia prescritta. Nella maggior parte dei casi si tratta di soggetti con ipertensione, ma in generale la mancata aderenza terapeutica si può riscontrare indipendentemente dalla patologia.
Come fare quindi per assicurare che ciò non accada e che i pazienti più anziani possano seguire le cure prescritte?
Le ragioni dell’aderenza terapeutica a rischio
I risultati mostrano che molto spesso l’origine della mancata assunzione è la dimenticanza o l’assenza di un aiuto pratico. In effetti, più dell’86% dei pazienti cronici over 65 non ha nessuno ad assisterli nell’assunzione dei farmaci e per un anziano su due sarebbe utile venire aiutato nell’assunzione terapeutica.
Un’altra criticità legata alla scarsa aderenza terapeutica sta nella complessità delle terapie stesse. Molti anziani assumono diversi farmaci al giorno (quasi il 10% degli intervistati assume dai 6 ai 7 farmaci quotidianamente) e questo rende difficile seguire la correttamente le indicazioni sanitarie.
Infine, un problema molto comune è quello della comunicazione inefficiente con il proprio medico. Per un considerevole gruppo degli intervistati, il clinico non spiega in modo adeguato l’assunzione del farmaco o, nella maggioranza dei casi, lo fa in modo sommario. In questo modo l’importanza del seguire adeguatamente la terapia non viene trasmessa e ciò porta ad una serie di assunzioni parziali.
Soluzione al problema con un supporto assicurato
L’elemento in comune che unisce le varie cause della mancata aderenza terapeutica negli over 65 è uno: un sostegno altalenante o assente nei confronti dei pazienti.
Molto spesso dietro alla mancata assunzione di un farmaco vi è uno scarso supporto, in primis nel momento in cui la terapia inizia e successivamente durante la somministrazione quotidiana, che porta ad aumentare la possibilità di questa problematica. Nella stragrande maggioranza dei casi il paziente anziano si rapporta con l’assunzione dei farmaci senza alcun tipo di aiuto, mentre solo il 13% viene assistito da un familiare e lo 0,2% da una badante.
Da questa ricerca possiamo notare quanto è necessario offrire diverse e nuove forme di supporto per migliorare l’efficacia terapeutica del paziente. Da un lato, occorre continuare a sensibilizzare la comunità medica al tema dell’aderenza terapeutica; dall’altro, serve sostenere le persone più anziane facendo anche affidamento sui servizi d’assistenza domiciliare per la somministrazione delle terapie farmacologiche in soggetto a ridotto grado di autonomia.