Alzheimer: le attività cognitive prevengono la malattia

17 settembre 2021 Studi e ricerche
come prevenire alzheimer

Semplici attività come leggere, scrivere o fare puzzle possono ritardare il manifestarsi dell’Alzheimer. A dimostrarlo è una delle ultime ricerche dell’università americana Rush University Medical Center di Chicago che con il suo studio ha scoperto la relazione inversa tra attività cognitiva e la comparsa della malattia. 

La ricerca su come le attività cognitive ritardino l'Alzheimer

Lo studio è stato pubblicato sulla rivista specializzata Neurology a metà giugno 2021. Secondo i dati raccolti, mantenere la mente attiva con alcune semplici attività può ritardare l’insorgere dell’Alzheimer fino a 5 anni.

La ricerca, oltre a portare risultati incoraggianti, sembra essere anche affidabile visti i numeri che sono stati presi in considerazione. Infatti, il campione selezionato comprendeva quasi 2000 soggetti con un'età media di 80 anni e senza alcuna demenza agli inizi del progetto.

Questi soggetti sono stati sotto osservazione per ben 7 anni, con esami e test cognitivi annuali per monitorare lo stato cognitivo di ogni singola persona.

I dati raccolti hanno mostrato come i soggetti che avevano uno stile di vita dettato da un alto livello di attività cognitiva (quindi persone che durante la loro giornata svolgevano compiti anche semplici che contribuivano a tenere allenata la memoria) manifestavano i primi sintomi di demenza intorno ai 94 anni. I soggetti che invece avevano una bassa attività cognitiva tendevano invece a sviluppare una degenerazione molto prima, in media a 89 anni.

Questa ricerca mostra evidentemente come mantenere allenata la mente possa ritardare di ben 5 anni la comparsa dell’Alzheimer.

Non è mai troppo tardi ma non bisogna perdere tempo

Questa analisi porta dei risultati sicuramente incoraggianti per le persone più anziane, che ora hanno un metodo concreto per prevenire la degenerazione cognitiva. Senza contare che le attività registrate per mantenere la mente sana non sono affatto complesse o costose, nella maggior parte dei casi si tratta di semplici azioni come leggere, scrivere o risolvere qualche rompicapo come puzzle o le parole crociate.

Insomma, basta davvero poco per migliorare la propria vecchiaia.

E inoltre, secondo quanto dicono gli esperti, non è mai troppo tardi per iniziare. Il coordinatore del team di ricerca della Rush University assicura infatti che svolgere queste attività può avere degli effetti positivi anche se intraprese ad 80 anni, contribuendo concretamente a combattere il manifestarsi dell’Alzheimer.
 

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