Secondo i dati dell’ISTAT, in Italia sono 2,7 milioni gli anziani con gravi disabilità o compromissione dell’autonomia. Questa ampia fascia di popolazione rientra anche tra le più trascurate: infatti, nonostante le complicazioni quotidiane da loro affrontate, spesso vengono lasciati senza alcun sostegno sociale o economico. Secondo i dati, circa il 19% degli over 75 non riceve un aiuto adeguato alla propria condizione. Nella maggior parte dei casi soffrono di problemi motori e ben l’80% di loro convive con ben 3 patologie croniche.
Una situazione a dir poco complicata che non accenna a migliorare e ciò non fa altro che lasciare molti anziani abbandonati a loro stessi, privi di qualsiasi supporto sarebbe necessario.
Problemi non solo sociali...
La criticità che accompagna gli anziani è molto complessa. Nella maggior parte dei casi gli anziani con disabilità di vario tipo vivono da soli (quasi il 15%) o, nel migliore dei casi, con altri anziani con limitazioni motorie. Questo chiaramente rende vulnerabili questi soggetti che, vista la mancanza di supporto umano, faticano molto anche nella vita di tutti i giorni.
Anche la situazione clinica dei singoli preoccupa: nel campione preso in considerazione, ben l’80% dei soggetti convive con almeno 3 patologie croniche. Ulteriore statistica a dimostrazione del fatto che un aiuto esterno è indispensabile.
… ma anche economici
Ma il semplice aiuto umano potrebbe non bastare: la maggior parte degli over 75 con disabilità rientra infatti nelle fasce di reddito più basse. Sono quasi 100 mila gli anziani che fanno affidamento su un reddito di appena 650 € mensili per vivere. La poca liquidità di questi soggetti si riflette chiaramente su una minore disponibilità nell’usufruire di supporto esterno.
I dati mostrati dall’ISTAT sono certamente preoccupanti ma la soluzione è ancora a portata di mano. Da un lato è necessario un buon supporto assistenziale, esteso e facilmente adattabile, per poter sostenere persone che normalmente faticherebbero a svolgere anche i compiti più semplici, possibilmente evitando il ricovero o trasferimento in RSA.
Dall’altro lato, servono supporti economici e sovvenzioni per garantire la giusta assistenza anche a coloro che, per motivazioni di basso reddito, non possono permettersela. In tal senso negli ultimi anni sono stati attivati numerosi aiuti per chi sostiene personalmente i propri cari o per chi si affida ad un aiuto esterno e le future sovvenzioni del Ricovery Fund sembrano promettere bene anche per questa fascia di popolazione così facilmente dimenticata.