Secondo le statistiche, tra vent’anni un italiano su tre avrà più di 65 anni. Una grossa differenza rispetto a 60 anni fa, in cui gli over 65 erano poco meno del 10%.
Questo aumento esponenziale della terza età è dovuto principalmente allo sviluppo che ha vissuto il nostro paese in termini di qualità della vita. Grazie ai progressi in campo medico e tecnologico, l’aspettativa di vita si è allungata di molto e, allo stesso tempo, la bassa natalità ha gradualmente portato ad una crescita dell’età media in Italia.
L’aumento del numero degli over 65 sembra essere inevitabile. Come fare quindi per preparare il nostro paese ad affrontare lo slittamento demografico?
La pandemia non è stata d'aiuto
A complicare la consistenza e qualità dell’assistenza agli anziani non è stato solamente il fattore demografico, ma anche la recente epidemia da Coronavirus. Come ben sappiamo la malattia colpisce maggiormente con l’avanzare dell’età e anche solo la situazione pandemica con il lockdown ha portato non poche complicazioni nella vita degli over 65.
La limitazione nei contatti e l’isolamento obbligatorio hanno fatto molti danni a livello psico-fisico, soprattutto tra i più anziani, senza contare che il sovraccarico del sistema sanitario e le difficoltà nella mobilità hanno portato ad un grosso aumento nella sospensione delle visite mediche specialistiche, fondamentali per le strategie di prevenzione e di cura per molte patologie.
Il sostegno previsto dal Recovery Fund
Per colmare e risolvere anche le problematiche che colpiscono le persone più anziane è stato predisposto il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ovvero un documento di governo che mostra come lo stato spenderà i finanziamenti europei del Recovery Fund.
Il piano prevede diverse operazioni a sostegno degli over 65, con l’obiettivo di migliorare il sistema sanitario e aumentare la qualità della vita per le persone più anziane.
In sintesi, alcuni punti del PNRR prevedono:
- 4 miliardi per il potenziamento dell’assistenza domiciliare per gli anziani, con l’obiettivo di agevolare e migliorare il livello delle prestazioni sanitarie a casa.
- Attivazione di 602 Centri Operativi Territoriali per coordinare i servizi domiciliari con gli altri servizi sanitari, aumentandone di conseguenza l’efficacia.
- Conversione delle RSA in appartamenti autonomi dedicati agli anziani, in cui possono vivere da soli o in gruppo, sempre sostenuti da un’assistenza sanitaria personale.
- 830 milioni per il potenziamento delle infrastrutture sociali a favore dei soggetti più fragili, anziani compresi.
Questi ed altri aiuti previsti nel Piano Nazionale italiano dovrebbero aiutare il paese nel sostegno alle fasce più anziane della popolazione. Tutto ciò fa ben sperare, soprattutto rispetto a quanto detto all’inizio: se come previsto nei prossimi 20 anni il numero di over 65 in Italia aumenterà esponenzialmente, avere sistemi d’assistenza già consolidati potrebbe davvero fare la differenza.