Covid-19: nuovi servizi gratuiti per non lasciare soli anziani e persone non autosufficienti
A casa e in ospedale il personale di Privatassistenza ha adeguato i propri standard di servizio per restare accanto alle famiglie.
Intervista alla responsabile del Centro Privatassistenza Melzo, Dott.ssa Elisa Faré, che ci spiega come Privatassistenza garantisce standard di servizio e sicurezza per i servizi di assistenza domiciliare ad anziani, malti e disabili su tutto il terriotrio di Melzo e comuni limitrofi.
Privatassistenza, da oltre 20 anni punto di riferimento per le persone e le famiglie in Italia con oltre 220 centri che erogano servizi domiciliari e ospedalieri, ha adeguato i propri standard di servizio sul territorio lombardo per venire incontro alle esigenze di anziani e persone non autosufficienti in questo delicato periodo di emergenza. Fornendo anche servizi aggiuntivi gratuiti, in collaborazione con il Comune: dall’acquisto dei farmaci alla spesa a domicilio. Il personale autorizzato di Privatassistenza, inoltre, può assistere le persone sia a casa che in ospedale.
La Responsabile del Centro Privatassistenza di Melzo, la Dott.ssa Elisa Farè, racconta come le cooperative stanno affrontando questo momento:
- “È sempre più difficile lavorare in queste condizioni, a volte ti fai prendere dallo sconforto e dalla paura, ma crediamo nel nostro lavoro e vogliamo andare avanti per tenere attivi i servizi, nonostante il terribile periodo che stiamo affrontando e la difficoltà a reperire Dispositivi di Sicurezza.”
Quali servizi riuscite a garantire?
- “Per il momento riusciamo a garantire tutti i servizi di assistenza domiciliare come bagno assistito o veglia notturna, i servizi infermieristici come i prelievi o la somministrazione delle terapie o assistenze più specifiche come ad esempio il fisioterapista. In questo momento di crisi, inoltre, stiamo fornendo il servizio gratuito di ritiro ricette mediche, acquisto e consegna dei farmaci e spesa a domicilio in collaborazione con il comune.”
Quale servizio va per la maggiore?
- “Sicuramente i servizi assistenziali. Ora con i centri diurni, le RSA, il personale ospedaliero completamente assorbito da questa emergenza e le famiglie in quarantena, c’è spesso bisogno e necessità di un bagno assistito, un’alzata o un pasto assistito per tutti gli anziani o i disabili che vivono soli.”
Siete un’alternativa a Case di Risposo o Ospedali, si potrebbe dire.
- “Si, direi di sì. Le strutture sono quasi al limite e dove si può si cerca di stimolare la domiciliazione. Stiamo cercando di dare un sollievo al Servizio Sanitario Nazionale senza abbandonare coloro che hanno in questo momento più bisogno di aiuto.”
Riuscite ancora a erogare i servizi e dare supporto in Ospedale?
- “Si, in questo periodo tutti gli operatori non professionali hanno abbandonato i loro assistiti, stanno a casa, hanno paura di lavorare in ospedale. L’ospedale, d’altra parte, non permette a chi non è autorizzato o in regola, di entrare. Noi come Privatassistenza, invece, siamo autorizzati in quanto i nostri operatori sono riconoscibili con pettorina Privatassistenza e dispositivi di protezione a tutela di tutti. Oggi in questo momento di estrema difficoltà per tutti, e per gli ospedali in primis, solo le organizzazioni riconosciute come Privatassistenza possono erogare i servizi di assistenza integrativa in ospedale.”
Riuscite sempre a trovare operatori socio-sanitari e infermieri?
- “Naturalmente molti hanno paura e si fa più fatica del solito a trovare personale, come operatori socio-sanitari, infermieri o professionisti del settore. Ma bisogna riconoscere che un numero sempre maggiore di loro sta rischiando la propria salute per il bene degli altri perché, come noi, crede fortemente nel lavoro che svolge quotidianamente. A loro va infatti il mio più sincero grazie.”