Aprile è il mese dedicato alla prevenzione dell’Ictus Cerebrale, patologia grave e disabilitante che, nel nostro Paese, rappresenta la terza causa di morte dopo le malattie cardiovascolari e le neoplasie. Nel corso di questo mese, l’Associazione per la Lotta all’Ictus Cerebrale - A.L.I.Ce. Italia Onlus, che quest’anno celebra i suoi primi 20 anni, organizza nelle diverse città italiane numerose iniziative di prevenzione, sensibilizzazione e informazione su quelli che sono i principali fattori di rischio e sull’importanza del riconoscimento dei sintomi.
Come evidenziato da A.L.I.Ce., l’ictus non solo si può curare, ma anche prevenire nell’80% dei casi. E’ però essenziale seguire stili di vita adeguati, attraverso un’attività fisica moderata e costante e un’alimentazione sana come quella prevista dalla dieta mediterranea. Il controllo della pressione arteriosa risulta fondamentale fin dai 40 anni, ed è ancora più importante in caso di diabete, così come il riconoscimento della fibrillazione atriale e l’astensione dal fumo.
Quasi 200.000 italiani vengono colpiti da ictus cerebrale ogni anno e la metà dei superstiti rimane con problemi di disabilità anche grave. In Italia, le persone che hanno avuto un ictus e sono sopravvissute, con esiti più o meno invalidanti, sono oggi circa 940.000, ma il fenomeno è in crescita sia perché si registra un invecchiamento progressivo della popolazione, sia perché tra i giovani è in aumento l’abuso di alcool e droghe. Fondamentale per la prevenzione è l'adeguata consapevolezza dei fattori che da soli, o in combinazione, aumentano i rischio di avere un ictus. Tra i principali l'ipertensione arteriosa, l’obesità, il diabete, il fumo ed alcune anomalie cardiache e vascolari. Da qui l’importanza del ruolo proattivo dei medici di famiglia, affinché, una volta prescritte le terapie appropriate, ne controllino l'effettiva e adeguata assunzione.
A.L.I.Ce. Italia Onlus propone una nuova App prodotta nel nostro Paese, 'Ictus 3R', che si può scaricare gratuitamente e che consente di misurare direttamente il proprio rischio di ictus. L’attenzione al peso corporeo, un’attività fisica moderata e costante, seguire un modello alimentare ispirato alla dieta mediterranea e a basso contenuto di sodio, devono rappresentare regole generali per tutti.
Negli ultimi anni, l’attenzione dell’Associazione si è focalizzata in modo particolare sulla Fibrillazione Atriale (FA), aritmia che colpisce il 4% della popolazione sopra i 65 anni ed è la causa di circa il 25% degli ictus ischemici. Circa la metà degli ictus che si verificano nelle persone di età superiore agli 80 anni è causata dalla fibrillazione atriale. A.L.I.Ce. Italia ha voluto dedicare una pagina del suo sito e una pagina Facebook a questa patologia, perché chi ne è affetto vede aumentare di 5 volte il rischio di ictus tromboembolico, che risulta generalmente molto grave e invalidante. E’ importantissimo ‘intercettare’ il più rapidamente possibile i pazienti con FA. Una volta fatta la diagnosi, il passo successivo è quello di stabilire una terapia anticoagulante per ridurre il rischio d’ictus.
La rete nazionale Privatassistenza è a fianco delle famiglie italiane proponendo servizi di assistenza domiciliare 24 ore su 24. Con la professionalità che da più di 20 anni la contraddistingue, si prenderà cura dei vostri famigliari con l’attenzione che meritano. Servizi integrati fra diverse figure professionali qualificate per raggiungere obbiettivi di cura e guargione e per il migliroamento della qualità di vitadi anziani, malati e disabil e dell loro famiglie.
Fonte: OMAR Osservatori Malattie Rare
Leggi anche: L’Ictus prima, durante e dopo: come riconoscerlo, prevenirlo e curarlo.