Negli abitanti del paese di Acciaroli è quasi assente un biomarcatore del sangue. Le ragioni della longevità anche nella microcircolazione ematica. I centenari, particolarmente numerosi nel Cilento, hanno rivelato almeno in parte il loro segreto, ovvero la quasi totale assenza di un marcatore del sangue nel loro organismo rispetto ai comuni mortali. Con 81 centenari (su circa un migliaio di abitanti) il paese di Acciaroli (che nulla ha da invidiare all’isola giapponese di Okinawa) ha particolarmente incuriosito gli scienziati americani che hanno trascorso diversi mesi nel Cilento, a sud di Salerno.
L’importanza del microcircolo sanguigno
Lo studio pilota chiamato CIAO (Cilento on Aging Outcomes Study) ha voluto indagare qual è il mistero di tanta longevità raggiunta tra l’altro in ottima salute. Gli scienziati, guidati dal professor Salvatore Di Somma del Dipartimento di Scienze Medico-chirurgiche e di Medicina Traslazionale de La Sapienza hanno analizzato due gruppi di cilentani anziani: 29 «super anziani» con un’età media di 92 anni confrontati con 52 partenti più giovani (età media 60 anni). I due gruppi condividevano lo stesso background genetico e gli stessi stili di vita. Oltre alle abitudini alimentari e agli stili di vita valutati attraverso questionari, i ricercatori hanno anche eseguito sui soggetti numerosi esami del sangue e hanno scoperto bassi livelli ematici di un ormone ad azione ipotensiva, la adrenomedullina (ADM). Si tratta di una proteina collegata a fattori di rischio morte. Agisce in senso difensivo, aumentando la quantità di sangue nella circolazione periferica. I primi risultati dello studio sono stati presentati a Pollica durante il congresso «Alla ricerca dell’invecchiamento in buona salute: il futuro della medicina?». I bassi livelli di questo particolare ormone nel sangue permette ai centenari di avere una circolazione sanguigna periferica migliore delle persone più giovani di trenta anni. «Concentrazioni molto basse di questo biomarcatore indicano un sistema endoteliale e microcircolo ben funzionante che consente una buona perfusione sanguigna degli organi e dei muscoli», ha spiegato Di Somma. Una buona microcircolazione è ciò che permette ai maratoneti di avere un rendimento migliore a parità di frequenza cardiaca.
Gli studi futuri
Lo studio ha anche rivelato «metaboliti» (piccole molecole) presenti nel loro corpo, che potrebbero influenzare positivamente la longevità e il benessere dei centenari del Cilento. Gli abitanti di Acciaroli si sono dimostrati meno propensi a sviluppare malattie cardiovascolari, neurodegenerative e oncologiche. Seguono la dieta mediterranea a base di olio di oliva, verdure fresche e piante aromatiche, come il rosmarino che esalta le capacità del cervello. Ora l’obiettivo di futuri studi sarà allargare ulteriormente lo studio a un campione più ampio e capire come la dieta mediterranea seguita da questi ultracentenari influisce sui livelli del biomarcatore ADM.