Ulcere alle gambe: cosa sono e come si curano

28 febbraio 2022 Salute e prevenzione
ulcere alle gambe

Le ulcere cutanee degli arti inferiori sono lesioni croniche della pelle che  comportano la perdita di tessuto, e si presentano come ferite che guariscono con estrema lentezza. Questo disturbo, causato prevalentemente da problemi circolatori e diabete, interessa in misura maggiore la popolazione anziana, in particolare le donne.

Si tratta di un problema con importanti ricadute sociali: oltre a essere molto dolorose per chi ne è affetto, le ulcere alle gambe sono anche difficili da trattare e incidono in modo importante sulla spesa sanitaria nazionale.

Come vedremo in questo articolo, la loro comparsa è legata a diverse patologie e, in base alla gravità delle lesioni, è necessario prevedere diverse modalità di trattamento e affidarsi a personale specializzato.

Ulcere alle gambe: quali sono le cause?

Le ulcere alle gambe sono lesioni della cute che intaccano l’epidermide, cioè lo strato superficiale della pelle, e possono spingersi fino agli strati più profondi: il derma e l’ipoderma.

Si tratta di un disturbo cronico: le ferite tendono a guarire con estrema lentezza, rimarginandosi in più di 4 o 6 settimane.

Come abbiamo detto, i soggetti maggiormente interessati da questa dolorosa patologia sono gli anziani: questi ultimi, infatti, a causa dell’età avanzata, vanno incontro più facilmente alle malattie che sono all’origine delle ulcere agli arti inferiori, e cioè la cattiva circolazione venosa e arteriosae il diabete.

Come vedremo nel dettaglio più avanti, le ulcere alle gambe possono essere di tre tipologie: venose, arteriose e diabetiche. Spesso, inoltre, negli anziani è frequente la coesistenza di ulcere di diversa natura, proprio a causa del combinarsi delle patologie che le provocano.

Ora che sappiamo di cosa si tratta, vediamo insieme le principali cause all’origine di questo problema.

Insufficienza venosa

Uno dei fattori che può provocare ulcere alle gambe è l’insufficienza venosa. Si tratta di un disturbo che compromette l’afflusso di sangue che, dopo aver raggiunto le vene degli arti inferiori, ritorna al cuore.

In condizioni normali, le vene – soprattutto quelle che raggiungono le regioni più periferiche del corpo, come gambe e piedi – possono contare su un sistema di valvole che, in sinergia con la contrazione dei muscoli del piede e della gamba, facilitano il ritorno del sangue verso il cuore, evitandone il ristagno negli arti inferiori. La compromissione di questo complesso meccanismo valvolare altera la circolazione e provoca un anomalo accumulo di sangue nelle vene.

L’insufficienza, di conseguenza, comporta il danneggiamento delle pareti delle vene stesse, che perdono la loro funzione drenante: questo causa l’accumulo di sangue nei tessuti, generando ristagni e compromettendo l’afflusso di ossigeno e nutrienti proveniente dai vasi arteriosi.

La conseguenza dello scarso irroramento dei tessuti è una carenza di ossigeno (ipossia) che, a livello cutaneo, si traduce in dolorose ulcerazioni.

Insufficienza arteriosa

È anche possibile che la compromissione dell’afflusso di sangue interessi un’arteria che irrora le gambe. In questo caso, ad alterare la circolazione arteriosa è l’aterosclerosi, a causa della quale le pareti interne delle arterie perdono elasticità per via di accumuli di calcio, colesterolo e cellule infiammatorie.

La presenza di queste placche all’interno della cavità arteriosa ostacola il flusso sanguigno riducendo l’apporto di ossigeno ai tessuti. Questi ultimi, di conseguenza, andranno incontro a deterioramento e lesioni ulcerose.

Nei casi più gravi le sporgenze create dalle placche possono rompersi e generare dei trombi (coaguli all’interno del vaso) che, ostruendo la cavità arteriosa, interromperanno del tutto il flusso sanguigno.

Altre cause all’origine delle ulcere alle gambe: il diabete

Tra le cause delle ulcere alle gambe può esserci anche il diabete: questa patologia, che provoca un anomalo aumento degli zuccheri nel sangue, può ripercuotersi sulle condizioni dei vasi sanguigni determinando problemi di circolazione.

Oltre a questo, il paziente diabetico può andare incontro a ulcerazioni degli arti inferiori dovute alla neuropatia diabetica, patologia che porta a una graduale degenerazione dei nervi periferici. Questa problematica causa la perdita di sensibilità, compromette ilmovimento muscolare e il funzionamento delle ghiandole cutanee e dei vasi sanguigni.

Tutto ciò comporta totale insensibilità a stimoli come pressioni, aumento di temperatura o sfregamento: anche piccoli tagli o leggere abrasioni, dunque, possono generare ulcerazioni estese e difficili da curare. La conseguenza diretta di questa condizione è la sindrome del piede diabetico che, come vedremo, si presenta con la formazione di ulcerazioni piuttosto importanti a livello dei piedi.

Ulcere alle gambe: quali sono i sintomi?

Le ulcere alle gambe si manifestano con sintomi specifici e in posizioni diverse a seconda del problema che ne è all’origine.

Le principali formazioni ulcerose agli arti inferiori, come abbiamo visto, sono legate a insufficienza venosa, arteriosa e al diabete: vediamo come si differenziano i sintomi in ognuna di queste tipologie.

Ulcere venose

Si manifestano prevalentemente alle caviglie, in corrispondenza del malleolo interno (la sporgenza ossea che si trova sulla caviglia), e hanno forma tendenzialmente arrotondata o ovale. Questo tipo di lesione secerne spesso un liquido purulento ed è, in molti casi, circondata da un edema (gonfiore). Le ulcere venose sono, inoltre, accompagnate da macchie scure alle caviglie.

Ulcere arteriose

Si concentrano nella parte laterale della gamba o tra le dita dei piedi, hanno dimensioni ridottee forma circolare. Spesso presentano tessuto scuro e devitalizzato (necrotico) e pelle assottigliata e lucida. Sono molto dolorose, di frequente anche a riposo, tanto che chi ne soffre prova dolore anche durante la notte: in molti casi, i fastidi si alleviano in posizione seduta con le gambe giù.

Ulcere diabetiche

Sono di forma tondeggiante e si accompagnano a un ispessimento della cute circostante. Si caratterizzano per la posizione in cui si formano: sono, infatti, concentrate sulla pianta del piede o in corrispondenza dei punti in cui si creano frizioni a causa del contatto con la scarpa. Tale condizione, nota come piede diabetico e legata a un’alterazione delle fibre sensoriali, comporta una totale insensibilità a tagli, pressioni o sfregamenti che possono dare luogo a lesioni: come abbiamo visto parlando dei sintomi del piede diabetico, questo può rendere difficile un intervento tempestivo, ed esporre il paziente al rischio che la lesione si infetti e che degeneri rapidamente.

Le complicanze di un’ulcera alla gamba

In genere, chi soffre di ulcere alle gambe è spesso esposto al rischio di complicanze: la presenza di una ferita sempre aperta, infatti, aumenta la possibilità di contrarre infezioni che possono aggravarsi fino alla formazione della cancrena, condizione che nella maggior parte dei casi rende necessario procedere all’amputazione dell’arto colpito. Questo tipo di esito è più frequente nel caso delle ulcere diabetiche.

Un’altra delle conseguenze legate alle ulcere degli arti inferiori ha a che fare con l’uso prolungato di farmaci topici (applicati, cioè, direttamente sulle lesioni) che può causare una dermatite allergica da contatto, un’infiammazione cutanea che si manifesta con chiazze rosse e prurito.

Uno dei rischi da non escludere, poi, è legato a una possibile recidiva: in molti casi, infatti, le ulcere possono ripresentarsi.

Ulcera alla gamba: come curarla?

Il trattamento delle ulcere alle gambe è strettamente connesso alle cause che ne sono all’origine e necessita di un approccio multidisciplinare con il coinvolgimento del dermatologo, del chirurgo vascolare e del diabetologo, che verranno affiancati dalfisioterapista e dall’infermiere specializzato.

Da un punto di vista terapeutico è importante intervenire contemporaneamente sia sulle lesioni localizzate sia sulla patologia che le provoca.

Poichè questo grave disturbo è principalmente legato a problemi di circolazione, è necessario tenere sotto controllo la situazione vascolare del paziente, che, nello specifico, dovrà sottoporsi a esami come:

  • ecocolordoppler;
  • arteriografia;
  • flebografia.

Nel caso in cui le lesioni ulcerose siano causate dalle complicanze del diabete, poi, il paziente dovrà sottoporsi a esami del sangue per controllare la glicemia.

Viste le diverse peculiarità delle ulcere venose, arteriose e diabetiche, osserviamo nel dettaglio i trattamenti specifici necessari per curarle.

Ulcera venosa

Se l’ulcera è causata da insufficienza venosa sarà fondamentale cercare di evitare l’insorgere di infezioni e procedere all’eliminazione del tessuto necrotico. Il trattamento di questo tipo di lesioni prevede l’uso di bendaggi compressivi e medicazioni. Per mezzo della pressione esercitata dal bendaggio, infatti, è possibile riattivare il flusso sanguigno a livello venoso. La scelta della tecnica di compressione viene valutata dallo specialista in base alle condizioni e all’entità dell’ulcera e dell’edema a essa correlato.

Nei casi più complessi, per i quali bendaggio e medicazione non sono sufficienti, lo specialista prescriverà prodotti bioattivi a base di collagene e acido ialuronico, in grado di facilitare la guarigione.

Ulcera arteriosa

Oltre alla medicazione della lesione, il trattamento di un’ulcera arteriosa prevede la rivascolarizzazione dell’arto interessato. Si tratta, cioè, di ripristinare il normale andamento del flusso sanguigno: per farlo è frequente il ricorso alla chirurgia e a tecniche endovascolari (che agiscono all’interno del vaso) come l’angioplastica. A stabilire il tipo di trattamento da adottare sarà, naturalmente, lo specialista che valuterà la situazione e che deciderà anche la terapia farmacologica più indicata.

Ulcera diabetica

Il trattamento delle lesioni da piede diabetico richiede l’intervento di specialisti impegnati nella cura del diabete e nella medicazione delle lesioni. Come nel caso dell’ulcera arteriosa, poi, sarà necessario intervenire sulla rivascolarizzazione della parte colpita. Vista la complessità di questa particolare condizione, è molto importante rivolgersi a uno specialista in vulnologia, medico che si occupa di questo tipo di lesioni croniche.

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