In età avanzata uno stile di vita sedentario può rivelarsi un considerevole fattore di rischio. Dati alla mano risulta che oltre il 50% degli anziani non raggiunge il fabbisogno settimanale consigliato di attività motoria, ossia 75 minuti di esercizio intenso o 150 di attività moderata. Eppure basterebbero 15 minuti di camminata al giorno per prevenire numerose patologie croniche, disabilità motorie e depressione. A rivelarlo è uno studio dell’Università di Saint-Etienne, coordinato dal Dottor David Hupin.
La ricerca ha monitorato per circa 10 anni due gruppi, uno composto da più di 1000 partecipanti di 65 anni e l’altro di 120.000 individui sessantenni. Il dato riguardante il livello di attività fisica delle due coorti è stato poi incrociato con quello dei decessi. I risultati mostrano che coloro che hanno praticato almeno 15 minuti di attività fisica giornaliera vedevano ridursi del 22% il rischio di mortalità. Si è notato che all’aumentare del tempo dedicato all’esercizio fisico aumentavano anche i benefici per la salute.
I vantaggi però non si fermano qui: se coloro che hanno ricevuto una diagnosi di ictus o patologia cardiaca facessero una costante attività fisica, ridurrebbero notevolmente il rischio di ricoveri e la prescrizione di farmaci. Tutto ciò, inoltre, comporterebbe un risparmio per il Sistema Sanitario Nazionale di circa €2.000 all’anno per paziente.
Insomma, che lo sport faccia bene non è più solo un luogo comune: è evidente quanto sia importante nella cura e nel trattamento di patologie, che potrebbero essere prevenute semplicemente con un po’ di esercizio.
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